Sono trascorsi 80 anni dalla Milano bombardata del 1943
L’estate del
1943 è un tornante decisivo della Seconda guerra mondiale. La Germania nazista
è in difficoltà, gli Alleati avviano la controffensiva. Il territorio italiano
diventa sede di pensantissimi scontri di guerra: dal cielo, da terra, dal mare,
oltre che segnato da una lacerante e sanguinosa guerra civile. Nel luglio 1943
avviene lo sbarco degli Alleati in Sicilia, poi il primo bombardamento su Roma
e a seguire la caduta del fascismo e le dinamiche che porteranno all’armistizio
dell’8 settembre.
Dai cieli della
capitale la guerra aerea si muove verso le città del Nord. Siamo ai primi
giorni di agosto 1943, un intervallo di pochi giorni per confermare la strategia anglo-americana, volta
a colpire al cuore l’alleato italiano del Terzo Reich, attraverso bombardamenti
con un’intensità senza precedenti. I vertici militari inglesi e americani non
sono inizialmente concordi su come e dove condurre i bombardamenti, ma con il
mese di agosto la scelta diventa quella di colpire le città italiane del
triangolo industriale, Milano, Torino e Genova, in linea con urgenti ordini
politici. Il 7 e l’8 agosto dalle basi inglesi si alzano in volo quasi 200
Lancaster divisi in tre formazioni. A ogni gruppo viene affidato il perimetro
di una città da colpire; il secondo si occupa del cielo sopra Milano. Gli esiti
sono immediati e drammatici. Colpiti e distrutti o seriamente danneggiati stabilimenti
industriali, infrastrutture, edifici civili e monumenti. Tra i monumenti e le
opere danneggiate o perse per sempre figurano un’ala della pinacoteca di Brera,
il Teatro alla Scala e dei Filodrammatici, la Galleria Vittorio Emanuele,
alcune guglie del Duomo, la sede del Comune di Palazzo Marino, l’Arcivescovado,
il Castello Sforzesco, Santa Maria delle Grazie, dove si trova il Cenacolo di
Leonardo da Vinci. E molto altro ancora.
I bombardamenti di alcuni monumenti simbolo di Milano, dall'alto: Basilica di Sant'Ambrogio, Galleria Vittorio Emanuele II, Teatro alla Scala (Fonte Wikipedia.org bombardamenti di Milano, foto nel pubblico dominio)
Il 9 agosto il
quotidiano milanese, il Corriere della
Sera, titola: Il bombardamento
terroristico di Milano e il giorno successivo pubblica con risalto le foto
dei danni sotto il titolo Dove è passata
la RAF. Iniziano i conteggi dei morti e dei feriti e le valutazioni sulle
strategie di condotta della guerra. Tra il 12 e il 13 agosto sono oltre 500 i
bombardieri che lasciano le basi inglesi per far rotta verso il Nord Italia.
Milano è l’obiettivo principale, punto di riferimento per i piloti. Il bilancio
è drammatico, un primato per l’Italia che resta ineguagliato, tra bombe e ordigni
incendiari scaricati. Una forza imponente e una tempesta di fuoco che si
abbatte su una città fortunatamente semi deserta. La guerra rompe ogni argine
fino a coinvolgere popolazioni civili innocenti e intere comunità.
La città è in
ginocchio, senza gas e energia elettrica, con le linee dei tram divelte dalle
esplosioni e le vetture del trasporto pubblico inservibili. Manca l’acqua
potabile e il cibo. Si stimò che il calcolo delle vittime potesse aggirarsi
intorno a 500. Ma la guerra continua, non ammette soste nelle afose notti
successive. Milano è al centro di nuovi attacchi che si spingono fino al 16
agosto. Nelle quattro grandi incursioni aeree dell’agosto 1943 oltre il 15%
degli edifici cittadini è stato colpito o comunque danneggiato in modo
rilevante.
Il colpo è
profondo, la ferita non si cancella ma la città non muore, anzi.
La guerra
prosegue attraverso altre prove impegnative fino alla primavera del 1945 quando
la Liberazione di Milano, il 25 aprile, sarà il segno della fine del conflitto
e della tirannia fascista e dell’inizio di una nuova storia.
Le parole di
Antonio Greppi, primo sindaco di Milano dopo la Liberazione dal nazifascismo, esprimono
il carattere e la voglia di riscatto dei milanesi: “Molto si è distrutto, ma
noi tutto ricostruiremo con pazienza e con la più fiduciosa volontà. Ricomincia
la storia degli uomini che credono soltanto nelle proprie virtù e nelle proprie
opere e che considerano la libertà come la continuazione non prescindibile dell’adempimento
consapevole dei propri doveri”.
Beniamino Colnaghi
Di seguito sono elencati alcuni post che trattano fatti avvenuti durante la Seconda guerra mondiale in Brianza:Cascina Preti a Cornate d'Adda: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2012/05/i-fatti-di-sangue-alla-cascina-preti-di.html
Disertori di Paderno d'Adda: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2014/12/i-tre-giovani-disertori-di-paderno.html
Donne nella Resistenza: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2015/04/ilcoraggio-e-lintelligenza-delle-donne.html
L'eccidio di Valaperta: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2015/01/leccidio-di-quattro-partigianiavvenuto.html
I bombardamenti su Erba: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2016/01/erba-30settembre-e-1-ottobre-1944-i_22.html
I bombardamenti nel Canturino: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2018/10/il-bombardamento-aereo-dialcune.html
La Resistenza nella Brianza Monzese: https://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2020/04/25-aprile-1945-25-aprile-2020-la.html