Già
dai mesi estivi del 1942 il Canturino divenne passaggio obbligato di
squadriglie di bombardieri inglesi, senza che ciò, tuttavia, provocasse attacchi di
rilievo nella zona. Gli obiettivi erano le periferie industriali, con le fabbriche
di armi, i depositi di materiale bellico e di combustibile. Prima dell’autunno
1942, esattamente nella notte fra il 2 e il 3 settembre 1940 vi fu uno
sganciamento di alcune bombe su Mariano Comense e Merate, senza però provocare gravi
danni.
Fu molto più grave, persino tragico, il
bombardamento aereo avvenuto a Erba nel 1944(1), che provocò lutti e
devastazioni.
La sera del 24 ottobre 1942, dunque, il
territorio compreso tra alcune cascine di Cantù, l’abitato di Cucciago e l’area
tra Senna Comasco e Albate subì un bombardamento aereo. Il primo bombardamento registrato
sul Canturino. Nonostante l’intensità, non si registrarono vittime, né gravi
danni alle cose, perché la maggior parte delle bombe cadde in aperta campagna e
i principi d’incendio vennero subito spenti. Non ci furono vittime, soprattutto
perché la popolazione, avvisata dalle sirene antiaeree di Cantù, si nascose nei
boschi vicini al paese.
Cantù, piazza Garibaldi nei primi anni '50
Cucciago, una vecchia foto del 1906
Terminato il bombardamento, le autorità
civili si preoccuparono subito di avvisare la popolazione affinché non si
avvicinasse agli ordigni inesplosi e che qualsiasi rinvenimento fosse segnalato
alle forze dell’ordine. Le squadre del genio operarono per parecchi giorni
nelle campagne colpite dalle bombe per bonificare i terreni.
Solo dopo pochissime ore si seppero i
reali motivi che indussero gli aerei alleati a sganciare le bombe sul
Canturino: le incursioni coincisero con il primo intenso bombardamento del
centro di Milano. Quel primo attacco aereo sul capoluogo lombardo segnò un
decisivo mutamento di strategia da parte delle nazioni che stavano combattendo
il nazismo e il fascismo sul suolo italiano. Il loro scopo non sarà più
soltanto la distruzione dell’apparato produttivo bellico ma si prefiggerà di
minare la resistenza morale della popolazione milanese. Il primo bombardamento
su Milano del 24 ottobre 1942 fu una prima prova tecnica operata dagli alleati. Causò tuttavia centinaia di case
distrutte e diverse decine di morti. Gli attacchi su Milano continuarono molto più pesantemente anche
negli anni 1943 e 1944 e proseguirono le azioni di disturbo anche nei
primissimi mesi del 1945, durante i quali numerosissimi furono gli attacchi
nelle località della periferia industriale e della provincia, a carico di treni,
scali ferroviari e aziende.
Milano, i gravi danni alla basilica di Sant'Ambrogio ed al Teatro alla Scala dopo i bombardamenti del 1943 (fonte Wikipedia.org)
All’indomani dell’incursione molti si
chiesero quale poteva essere stato il motivo all’origine del bombardamento sul
Canturino. Ci fu casualità, dovuta alla necessità di alleggerire i velivoli del
loro carico, oppure la causa era la presenza a Cantù di una fabbrica
aeronautica, localizzata peraltro a poca distanza dalla zona bombardata? Molto
probabilmente lo sganciamento fu dovuto alla prima ipotesi qui appena
formulata.
Sulla stampa nazionale del giorno seguente
non vennero pubblicate notizie rilevanti sui bombardamenti. Soltanto il 26
ottobre il “Corriere della Sera” informò dell’incursione aerea inglese su
Milano, liquidandola però in poche righe. Ciò era dovuto alle direttive del
regime fascista, secondo le quali era preferibile non trasmettere notizie
allarmanti alla popolazione, al fine di creare sconforto e paura. Il 28 il
quotidiano milanese rese finalmente noti i danni riportati da Milano, che, pur
senza essere consapevole, stava sostenendo le prove generali di ciò che
l’avrebbe attesa con toni sempre più drammatici nei due anni e mezzo seguenti.
Beniamino
Colnaghi
Note
(1) Bombardamento aereo di Erba: http://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2016/01/erba-30settembre-e-1-ottobre-1944-i_22.html
Il dirigibile Città di Milano brucia nei pressi di Cantù: http://colnaghistoriaestorie.blogspot.com/2013/12/cantu-9-aprile-1914-il-dirigibile-citta.html
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