mercoledì 15 febbraio 2012


La Sezione Combattenti e Reduci di Verderio Superiore

Il ‘900 è stato un secolo controverso: per alcuni aspetti straordinario e innovativo, per altri drammatico e lacerante. Lo storico Eric Hobsbawm lo ha definito “il Secolo breve”, un’espressione che è entrata nel linguaggio comune. Il Novecento ha compreso, al suo interno, progresso scientifico e tecnologico, due guerre mondiali e innumerevoli operazioni militari, crisi economiche, rivoluzioni, crollo dei regimi totalitari, rapidissime trasformazioni nelle società sfociate in decisi cambiamenti sociali e antropologici.

I decenni che vanno dallo scoppio della prima guerra mondiale fino agli esiti rovinosi della seconda, furono, per la società europea, un’epoca catastrofica. L’Italia ne uscì malissimo: a causa delle guerre e della dittatura fascista furono centinaia di migliaia i morti e diversi milioni  i poveri, i disoccupati ed i senzatetto. Il nostro Paese, gran parte distrutto ed alla fame, ma con la ritrovata libertà, cercò di risalire la china, non solo attraverso l’aiuto e la collaborazione delle nazioni più ricche e progredite, ma con uno straordinario e generoso impegno del popolo italiano, che si rimboccò le maniche e partecipò fattivamente alla rinascita della società ed alla ricostruzione del Paese e dello Stato democratico.

Negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, in Italia nacquero innumerevoli società e associazioni, cooperative e mutue, di diversa natura e differente orientamento culturale, con l’obiettivo non solo di creare le condizioni per il rilancio dello sviluppo economico e sociale, ma anche con l’intento, se vogliamo più prosaico e materiale, di aiutare economicamente e moralmente quella grande fetta di popolo che subì sulla propria pelle le tragedie e le malvagità del fascismo e della guerra.    

Per quanto attiene tutti coloro che parteciparono attivamente alle varie guerre ed alle operazioni militari, venne costituita l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Era il 24 giugno 1949. A dire il vero, già dal 1923 era attiva un’Associazione simile, che raggruppava i Combattenti della I guerra mondiale. Con la nascita dell’A.N.C.R. il Governo De Gasperi intese ampliare gli scopi ed i fini della nuova associazione e ricomprendere tutti gli ex-militari di qualunque arma, volontari, soldati di leva, richiamati o di carriera arruolati nelle Forze Armate dello Stato italiano che avessero preso parte a operazioni di guerra, dalla campagna d’Africa del 1894 alla seconda guerra mondiale,  conclusasi con la Liberazione del Nord Italia il 25 aprile 1945.

L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ebbe tra i suoi nobili obiettivi quelli della difesa dei valori civili e morali della Patria, della memoria dei caduti e dell’affermazione della giustizia, del mantenimento della pace fra i popoli. All’Associazione venne affidato anche il consolidamento dei vincoli di fraternità fra gli associati e l’attuazione di ogni forma di assistenza che potesse aiutare i soci a superare le difficoltà della vita nonché ad assolvere i loro doveri nella società.

Al fine di poter svolgere efficacemente questo ruolo, all’A.N.C.R. venne data una struttura ben ramificata sul territorio, tanto è vero che nella maggior parte dei Comuni italiani era presente almeno una Sezione che, attraverso i suoi organi interni e nell’ambito dello Statuto e dei regolamenti, gestiva l’amministrazione ordinaria e straordinaria ed esercitava ogni funzione di assistenza e mutuo soccorso in favore degli associati. Ogni avente diritto, dopo aver presentato la domanda di iscrizione corredata dei documenti attestanti il possesso dei requisiti richiesti ed aver pagato la quota di iscrizione, otteneva la tessera di riconoscimento e la tutela ed il godimento di tutte le provvidenze e dei servizi forniti dall’Associazione.

In accordo a queste disposizioni nazionali, nei primissimi anni ‘50 venne costituita una Sezione dei Combattenti e Reduci anche a Verderio Superiore.
Non si hanno notizie certe e documentate circa quanti iscritti avesse la Sezione locale in quegli anni e chi fossero i responsabili direttivi né quali iniziative avesse intrapreso la Sezione a favore dei soci e dei cittadini verderiesi. Ciò che possiamo effettivamente registrare con una certa attendibilità  riguarda alcuni dati: i giovani di Verderio Superiore che parteciparono agli eventi bellici nei diversi fronti di guerra (1915 – 1945) o furono attivi nei gruppi organizzati di partigiani furono circa 400; i Caduti della prima e seconda guerra mondiale furono 54; oltre 70 furono i prigionieri nei vari campi di lavoro e di prigionia. Questi numeri così rilevanti, se rapportati alle piccole dimensioni del Comune, ci inducono a pensare che, al momento della costituzione della Sezione dei Combattenti e Reduci, i soci di Verderio Superiore fossero certamente numerosi. Vediamo più in dettaglio.

In ordine temporale, il primo documento giunto a noi risale al 1948 (doc. 1).



                                                                      


Si tratta di un “Elenco dei militari e militarizzati a tutti gli effetti già prigionieri di guerra in mano russa, tedesca, jugoslava e albanese cui spetta l’indennizzo mensile concesso ad alcune categorie di prigionieri di guerra (circ.292 G.M. 948)”. Il documento, redatto dal Comune di Verderio Superiore il 1 ottobre 1948 e firmato dal sindaco pro-tempore, contiene l’elenco dattiloscritto di 48 nominativi di militari, ai quali sono associate le date di nascita ed i luoghi di prigionia. Successivamente, probabilmente in tempi diversi, all’elenco sono state apposte cancellature e aggiunte di nuovi nomi. Si presume che tali modifiche postume si siano rese necessarie a seguito di notizie aggiornate che man mano giungevano dai ministeri competenti circa lo stato dei militari italiani intervenuti sui vari fronti di guerra; la maggior parte delle modifiche riguardarono militari inizialmente fatti prigionieri e/o dichiarati dispersi, dei quali poi si accertò la loro morte.

Negli anni seguenti, il numero dei soci della Sezione si ridusse notevolmente, probabilmente a causa del decesso di alcuni iscritti ed a seguito di una fase di stanca e disinteresse che si presenta periodicamente all’interno di molte associazioni e gruppi organizzati. Questo stato di cose indusse il Presidente della Federazione Provinciale di Como dell’A.N.C.R., prof. Luigi Colombo, sentito il Sindaco di Verderio Superiore, a scrivere una lettera al sig. Carlo Salomoni, giudicata persona capace e attiva, al quale fu richiesto il suo intervento al fine di “tentare la ricostruzione della locale Sezione Combattenti e Reduci”.  La lettera porta la data del 22 aprile 1964.                          

Non si conoscono gli esiti delle eventuali azioni intraprese. Ciò che risulta agli atti riguarda l’elenco degli iscritti alla locale Sezione dell’anno 1965. A fronte di 52 cittadini aventi diritto, furono solo 28 coloro che si iscrissero alla Sezione, ogni socio versò 500 lire ma il bilancio si chiuse in deficit, con una perdita di 4.050 lire. Negli anni successivi le adesioni si trascinarono stancamente, anche a causa del decesso di alcuni soci.


Ricordavo in premessa che fra le finalità dell’Associazione erano comprese azioni di solidarietà e fraternità fra gli associati nonché l’attuazione di ogni forma di assistenza volta ad aiutare i soci a superare le difficoltà della vita.
Vediamo tre casi documentati registrati verso la fine degli anni ’60.

1) Nel 1966 i soci della Sezione di Verderio Superiore, unitamente ai compagni di leva, donarono, grazie all’apertura di una sottoscrizione, oltre 54.000 lire a favore dei figli minori di un socio deceduto.

2) L’anno successivo, l’Associazione nazionale informò tutte le sezioni, attraverso una circolare, che il Decreto Ministeriale 12 febbraio 1966 permetteva, a chi ne avesse titolo e diritto, la concessione di crediti a favore dei Reduci di professione artigiani, singoli o costituiti in cooperative (doc. n.2).


                                                            

3) L’11 aprile 1968 una circolare (doc. n. 3) comunicava agli associati che era in corso la vendita di blocchi di biancheria di buona qualità a prezzi convenienti. Il prezzo del blocco ammontava a lire 40.000 e comprendeva, a scelta oltre la biancheria, un servizio di piatti di porcellana o di posate, oppure una batteria di pentole di alluminio. Era prevista la possibilità di pagare ratealmente 5.000 lire ogni due mesi e ad  ogni singolo atto di vendita la sezione locale avrebbe percepito 500 lire per il proprio sostentamento.



                                                                      
Ancora oggi l'Associazione fa parte integrante del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma ed è iscritta all'Albo del Ministero della Difesa. È un' associazione apolitica e apartitica che ha la rappresentanza e la tutela degli interessi materiali e morali dei combattenti e dei reduci di guerra iscritti all'associazione.

Beniamino Colnaghi

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