martedì 14 febbraio 2012

Antiche Croci di pietra in Boemia e Moravia

Nel corso dei miei viaggi in Repubblica Ceca ho notato la presenza di numerosi simboli religiosi in prossimità della strade, all’ingresso delle città e dei più piccoli villaggi sperduti nella campagna, nelle vicinanze di fiumi e castelli e addirittura nelle adiacenze di boschi e strade campestri.

Al di là dell’ovvio motivo circa la presenza di queste croci, ho cercato di capire se, dietro il posizionamento di questi simboli, ci fossero altri motivi legati magari a fatti e circostanze avvenute in quel luogo. Così ho acquistato un libro/catalogo presso una libreria di Praga e, con il prezioso aiuto di mia moglie, ho scoperto cose veramente interessanti dal punto di vista storico e monumentale.

Tra il 1982 ed il 1996 un gruppo di studiosi e storici cechi ha raccolto dati e informazioni su circa 1800 croci di pietra presenti in Boemia e Moravia, le ha fotografate, catalogate e raccolte in un corposo volume. Nel catalogo non sono presenti edicole sacre ed i classici crocifissi posizionati generalmente all’ingresso delle città e dei borghi, meta di pellegrinaggi e processioni durante le festività religiose, e dei luoghi di sepoltura, cimiteri, cappelle e ossari.
Questi storici hanno studiato la natura delle croci in pietra, analizzato il materiale impiegato, visitati i territori e fatte ricerche storiche dei luoghi ed, infine, hanno ascoltato testimonianze dei residenti e fatto tesoro di alcune leggende locali tramandate di generazione in generazione.

In merito a quest’ultime, quelle più citate riguardano fatti che hanno come sfondo duelli, disgrazie e morti violente. Alcune croci pare siano state installate per ricordare eventi tragici quali, ad esempio, la strage dei partecipanti ad un corteo nuziale ad opera dell’ex fidanzato geloso (doppia e tripla croce) oppure la morte di uno o più bambini causata dal rovesciamento di un carro agricolo.

Foto 1 - Borek: croce di pietra calcarea in cattive condizioni con scritta illeggibile in lettere gotiche


Foto 2 - Kamenice: pietra rettangolare con al centro la croce di Malta e con raffigurazioni di una forbice, della spada, della vanga e di una freccia.


Foto 3 - Protivec: croce ben conservata con una scritta che nel 1945 lo scrittore Karel Sramek così interpretava “1571, Katerina Klvrz di Tavzema è stata uccisa il sabato, giorno dell’Assunzione di Maria”. Sotto la scritta è disegnata una scure.


Sono stati così individuati sette possibili motivi per i quali gli autori pensano che le croci siano state posizionate in quei determinati luoghi:


1) Evocare e ricordare il culto della morte.
Il nesso tra la croce e la morte ha un legame antico. Nella storia del cristianesimo la croce rappresenta il simbolo del supplizio e della morte di Cristo. In molti casi citati sul libro il posizionamento di una croce ha voluto ricordare la morte di una personalità del luogo o la data di un evento (battaglie, disgrazie) che ha provocato comunque la morte di qualcuno.
2) Simboli di pacificazione.
Teoria abbastanza probabile perché riguarda la stipula di accordi di pacificazione fra due o più contendenti. Gli autori fanno riferimento ad un raro documento che riguarda un accordo di pacificazione datato 1513.
3) Delimitazione di un territorio e/o proprietà.
Spesso le croci di pietra venivano usate come cippo che indicava una frontiera o delimitava proprietà della Chiesa o di privati, generalmente nobili o signorotti del luogo. La simbologia adottata per la costruzione delle croci non era univoca e per gli autori è tuttora difficile comprenderne le ragioni.
4) Origine missionaria.
Al riguardo occorrerebbe approfondire la vita e le opere dei santi Cirillo e Metodio, nati in Macedonia ed evangelizzatori bizantini di Moravia, Pannonia e dei popoli slavi nel IX secolo. Tali teorie, tuttavia, non sono sufficientemente documentate e suffragate da dati storici certi. Gli autori hanno comunque preso in considerazione anche questa possibilità perché nel Nord Europa, soprattutto in Scandinavia e Irlanda, si sono trovate delle croci missionarie molto simili a quelle presenti in Boemia e Moravia.
5) Espressione della simbologia germanica, fede nella divinità e nei trattati epici.
La simbologia germanica è stata formulata dal dr. Walter Dreyhausen nel 1940 in contrapposizione con la precedente teoria missionaria, perché, se male intesa, avrebbe potuto sfociare in una speculazione nazionalista a favore della Germania nazista che reclamava a sé i territori della Cecoslovacchia occupati dai Sudeti, popoli di origine tedesca.
6) Simboli della Controriforma cattolica.
Durante gli anni della Controriforma cattolica ed a seguito degli esiti della battaglia della Montagna Bianca (1620) la Boemia, paese a maggioranza protestante, fu sottoposta a un duro processo di ricattolicizzazione forzata, al punto di diventare in pochi decenni uno dei paesi più cattolici d’Europa. Fu un processo drammatico che è stato accompagnato da parecchia violenza. In alcuni territori della Boemia vi fu l’abitudine di manifestare per la vittoria della Chiesa cattolica contro la Riforma protestante, posizionando delle croci di pietra.
7) Contrassegni delle vie di comunicazione.
Un’ultima lettura formulata recentemente dagli autori del testo presuppone che le croci siano state installate per tracciare alcune principali vie di comunicazione, nonché segnalare dogane o luoghi ove si pagavano dazi per entrare in un fondo privato. In questo caso le croci vennero chiamate “ruota doganale” e furono inserite all’interno di pietre rotonde. Questi manufatti rappresentano circa il 3% del totale delle pietre catalogate e si trovano nella Boemia occidentale, vicino al confine con la Germania.

Le croci più vecchie risalgono ai primi anni del 1500 e a tutto il 1600. Numerose sono le croci del XVIII e XIX secolo ovvero sono state costruite e posizionate nel secolo scorso pur ricordando fatti e personaggi di epoche precedenti.



Foto 4 - Veznice: croce con la testa asimmetrica a forma di fiamma con simboli e scritte non decifrate. In un secondo tempo è stata affiancata da una cappella.


Foto 5 - Volfirov: croce scolpita su un cippo commemorativo con la scritta “29.7.1887 L.P. stava ammucchiando il fieno quando è caduto sotto il carro e la sua anima è salita al cielo”.


Foto 6 - Martinice: croce di pietra arenaria curvata verso sinistra, sulla quale è riprodotto il simbolo di una spada primitiva. In seguito è stata affiancata da un crocefisso in pietra.

La presenza di numerosi simboli sacri e religiosi sul territorio delle due Regioni ceche ha ispirato artisti, letterati e uomini di cultura che hanno lasciato traccia ai posteri delle loro opere, attraverso testi scritti e poemi, atti teatrali e dipinti e sculture di buona qualità.

Le antiche croci di pietra sono classificate monumenti di valore storico e artistico e tutelate dalle competenti Soprintendenze della Repubblica Ceca.

Seguono alcune fotografie di crocifissi e cappelle.



Foto 7 - Backov: cappella


Foto 8 - Golcuv Jenikov: crocefisso in pietra


Foto 9 - Vrtesice: crocefisso in ferro


Foto 10 - Sirakovice: crocefisso in ferro inserito fra alcuni cipressi


Foto 11 - Chrenovice: crocefisso in ferro




Foto 12 - Stuparovice: crocefisso in pietra e ferro



Foto 13 - Nejepin: crocefisso in ferro
Beniamino Colnaghi

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