Mariano Comense, novembre 1919: appello del
Partito Popolare in occasione delle elezioni politiche
Stavo scartabellando in modo alquanto
frettoloso vecchie carte che fanno parte del mio archivio cartaceo alla ricerca
di un articolo su Verderio, quando mi è capitata tra le mani una cartellina di
un colore azzurro sbiadito. Sgualcita e piuttosto impolverata ha attirato la
mia attenzione. E questa, mi son chiesto, da dove arriva? Non me la ricordavo. La
apro e rinvengo al suo interno alcuni ritagli di giornale e singole pagine
appartenute a vecchie riviste. Nessuna notizia su Verderio. In compenso,
scorrendo i titoli, mi accorgo che alcuni articoli, tra i più interessanti dal
punto di vista storico, potrebbero essere sviluppati e pubblicati sul blog Storia e storie di donne e uomini. Un
paio di questi, invece, per fedeltà e
rigore storico, meritano di essere postati così come sono.
Uno di questi documenti,
che di seguito viene integralmente pubblicato, riguarda un comunicato/appello
alle donne stilato dal Partito Popolare Italiano di Mariano Comense in
occasione delle elezioni politiche svoltesi il 16 novembre 1919, alle quali, però, le
donne non avevano diritto di voto.
Mariano, sciopero delle filandere (1888) |
Le elezioni politiche del '19 dimostrarono
la voglia di novità del popolo italiano, facendo registrare il netto declino
dei liberali, la crescita del Partito popolare di don Sturzo e l'enorme forza
del Partito socialista. Il Partito socialista, infatti, ottenne 156 deputati in
confronto ai 48 del 1913, il Partito popolare ne ebbe 100 in confronto ai 33
cattolici eletti nel 1913 mentre la coalizione dei liberali perse la
maggioranza. Le prime elezioni alle quali le donne furono chiamate a
votare erano amministrative e si svolsero a partire dal 10 marzo 1946 mentre le
prime elezioni politiche a cui parteciparono le donne si tennero il 2 giugno
1946 (Referendum Repubblica-Monarchia).
La scuola di merletti (1902) |
Il contenuto dell’appello, ovviamente di parte, indirizzato
alle donne di Mariano, disvela uno spaccato della società del tempo e porta
alla luce non solo quanto fosse duro e lacerante, anche nell’uso delle parole,
il conflitto tra le forze politiche ma anche quanta parte avesse la passione
politica nella vita della gente. Per la cronaca, nel 1919 a Mariano Comense nacquero due
istituzioni care ai marianesi: il Circolo
Famigliare Proletario (denominato
dei Lenitt) ed il Circolo
Popolare (detto dei Paulott),
luoghi dove molti cittadini ebbero modo di trascorrere ore di svago e ambienti dove si prepararono le battaglie politiche che per decenni contrapposero i
cattolici ai socialisti.
Azione della Società Cooperativa Edificatrice "Casa Proletaria" di Mariano Comense |
Sempre in quell’anno le urne sentenziarono la
vittoria del P.P.I. (scudo crociato) con 656 voti, i socialisti (falce e martello)
ottennero 555 suffragi mentre 135 voti andarono ai moderati liberali. (bc)
Maggio 1912, inaugurazione della scuola elementare |
“PARTITO
POPOLARE ITALIANO
Sezione
di Mariano Comense
Donne marianesi,
nel programma
del P.P.I. si conteneva la proposta di legge per dare il voto anche alle donne,
ma i nemici del vero bene d’Italia e di nostra Santa Religione l’hanno
impedito: e voi non potete votare, sebbene il vostro diritto fosse nel nostro
programma.
Però nonostante
questo voi potete influire molto sui vostri mariti, sui vostri figli e fratelli
perché la prossima domenica venga depositata nell’urna quella lista che
nell’ambito del comune assicuri le vostre idealità cristiane e sociali.
Molto di bene può
fare il Municipio, può fare molto anche di male. Voi dovete innanzitutto
persuadere i vostri mariti, i vostri figli a votare: il voto è un’arma, può far
bene o male; occorre serietà. Mandateli tutti i vostri uomini elettori a dare
il voto; persuadeteli che è un dovere e non lo si deve assolutamente
trascurare. Tutti alle urne. Anche un solo voto può decidere della vittoria o
della perdita con conseguenze gravissime. Non si dica un voto più o un voto
meno fa lo stesso; è un inganno pernicioso e rovinoso. Il votare è dovere grave
di coscienza. Adunque eccitate gli elettori vostri a votare.
Per chi voteranno?
Donne marianesi!
Voi che vi siete sempre tanto distinte per la pietà cristiana lascerete che il
Comune cada in mano dei socialisti? - Guai – Il programma socialista è
anticristiano, anticlericale. Niente catechismo nelle scuole, niente crocifisso
nell’aule scolastiche, via le suore dagli asili, via dagli ospedali,
dissacrazione dei cimiteri, niente processioni religiose, sperpero del pubblico
denaro a scopi partigiani. Ebbene sta a voi persuadere i vostri uomini elettori
a votare la lista del P.P.I. che assicura che nella scuola sarà conservato il
catechismo, il crocifisso; alla direzione dell’asilo, ove si ricoverano i
vostri teneri bimbi, vi saranno le suore, tanto benemerite; all’assistenza pure
dell’ospedale si conserveranno le monache, sarà conservata la sua austera
cristianità al Campo Santo e si svolgeranno con libertà per le vie della
borgata le processioni religiose.
Persuadete i
vostri uomini elettori a porre nell’urna la lista del P.P.I., questa avrà
uomini di retta coscienza e di indiscussa capacità amministrativa, che
cureranno con disinteresse il vostro bene anche materiale. Vedete la gioventù
quanto sia insidiata, guai pertanto se l’Amministrazione comunale cadesse nelle
mani dei socialisti, essa crescerebbe ancora più indisciplinata, più sbrigliata
e voi sarete le prime a sopportare le dolorose conseguenze e provarne i
dolorosi effetti. Non lasciatevi abbindolare da vane promesse di bene.
Le veraci realtà
di bene le compirà il P.P.I. colle leghe del lavoro, colle associazioni
economiche, colle cooperative cristiane. Donne marianesi
allontanate il disonore di una amministrazione anticristiana, ma cooperate
colla preghiera, colla parola persuasiva, franca e leale, perché nessuno degli
elettori di casa vostra diserti le urne, perché il responso delle urne sia una
franca affermazione di fede cristiana; della quale vogliono privarci i
propagandisti socialisti dalla bocca nefanda e sacrilega, col consenso aperto
dei loro seguaci nostrani.
Dal vostro interessamento verrà bene morale e materiale. Si
dirà: “ma lasciamo provare i socialisti? Chissà…”.
Ricordatevi: non si prova il veleno se fa bene o male. Il
veleno è sempre veleno. Il programma socialista è un veleno per la nostra fede
perché anticristiano, anticlericale, antimorale. Vi bastino le bestemmie da voi
udite nei loro comizi, l’odio satanico contro i preti e la famosa proposta del
divorzio.
Voi donne e specialmente madri avete pianto tanto per la
guerra; ebbene? Ora i socialisti vogliono procurarvene un’altra più feroce
della prima. Vogliono inondare di sangue paterno le nostre contrade con la
rivoluzione da essi tanto desiderata e decantata nei pubblici comizi. Il
partito P.P.I. compie le vostre rivendicazioni ed eleva il popolo per vie
legali e pacifiche, non colla violenza né colla guerra fratricida. I socialisti
al Comune dovranno attenersi nell’amministrarlo alle ingiunzioni dei capi del
loro partito e quindi governerebbero i forestieri di Como e non gli eletti di
Mariano. Ricordate le scene raccapriccianti di sangue, di battiture,
d’insegnamenti, di caccia all’uomo, di violenze, di uccisioni, di sacrilegi
contro luoghi sacri e persone sacre, quanto sangue sparso dai socialisti,
quanti ferimenti, quante ingiustizie si commettono là dove i rossi comandano.
Altro che libertà! Servaggio vuol essere; il più duro, il più ignominioso, il
dominio dei socialisti.
Donne marianesi! All’opera indefessa adunque, energica e
costante. Non permettete che sventoli la rossa bandiera sul Palazzo comunale, epperò
mandate i vostri uomini a votare. Mandateli presto, dite loro d’essere
coraggiosi; che non si lascino intimidire da nessuno; fate che siano provvisti
della lista del Partito Popolare. Con questa sola si portino alla sala
elettorale e che depongano ed introducano nell’urna tutta intiera, senza
cancellature né aggiunte la lista del Partito Popolare Italiano.”
Nota - Le fotografie sono tratte dal sito web del Comune di Mariano Comense
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