mercoledì 17 gennaio 2024

La musica di Vittorio Gnecchi – La “Missa” rappresentata a Verderio Superiore

di Giulio Oggioni

Venerdì 27 ottobre 2006: questa data rimarrà nella storia non solo di Verderio Superiore, ma anche in quella della grande musica operistica.
E’ stato il giorno della prima rappresentazione nazionale della Missa Salisburgensis, un’opera religiosa scritta da Vittorio Gnecchi Ruscone.
Per questa occasione, l’Associazione Musicale Vittorio Gnecchi di Milano, nata qualche anno fa proprio per rivalutare la musica del grande maestro, amatissimo all’estero e dimenticato in Patria, ha scelto la chiesa parrocchiale di Verderio Superiore per la sua esecuzione.
La chiesa, dedicata ai santi Giuseppe e Floriano, fu voluta dalla Famiglia Gnecchi e venne consacrata dal cardinale Ferrari di Milano nel 1902. In essa, Vittorio ed i familiari si recavano ad ascoltare la Santa Messa domenicale in un apposito palchetto accanto all’altare maggiore, abbellito dalla splendida Pala d’altare di Giovanni Canavesio, del 1499.
Ad interpretare l’opera religiosa è stato chiamato il Coro della Cappella Musicale del Duomo di Milano, diretto dal maestro Claudio Riva. Ad assistere alla “prima”, sono giunte a Verderio oltre cinquecento persone: molti appassionati, discendenti del casato, semplici curiosi per lo straordinario avvenimento, ma soprattutto cittadini di Verderio e dintorni che avevano sentito raccontare dai loro genitori dei grandi successi musicali che il maestro riscuoteva agli inizi del Novecento, ma che, prima di questo giorno, non avevano mai potuto ascoltare neppure una nota delle sue opere.


Vittorio Gnecchi Ruscone



Il Coro della Cappella Musicale del Duomo di Milano e, sotto, parte del pubblico presente



Chi leggerà questo resoconto, sicuramente avrà già sentito parlare di Vittorio Gnecchi, ma forse non conosce la sua travagliata storia musicale. Per questo, molto brevemente, cercheremo di ricordare i fatti principali della sua vita e le sue opere.
Vittorio, figlio del grande numismatico Francesco Gnecchi, nacque a Milano il 17 luglio 1876, in via Filodrammatici, fiancheggiante proprio il Teatro alla Scala.
Giovanissimo, grazie alla disponibilità economica della famiglia e attratto dalla musica operistica dell’epoca, venne affidato ad alcuni insegnanti illustri, quali Michele Saladino (maestro anche di Mascagni e De Sabata) e Gaetano Coronaro, condiscepolo di Tullio Serafin. Vittorio aveva nel sangue la musica e ben presto si impose anche nelle composizioni operistiche.
Appena maggiorenne, si trasferì con la famiglia nella sfarzosa villa di Verderio Superiore, posta al centro del paese e acquistata nel 1885 dagli eredi del conte Luigi Confalonieri.
Giovanetto, esattamente il 26 ottobre 1896 (che coincidenza con la data recente di Verderio) nel teatrino appositamente allestito nella villa, fu eseguita la sua prima opera Virtù d’amore che ebbe subito un vastissimo successo di critica. Fu solo l’inizio  delle sue creazioni musicali e già nel 1902, con il famoso librettista Luigi Illica, che scrisse il testo, compose la musica di Cassandra, che sottopose all’attenzione di un amico di famiglia: Arturo Toscanini. Tanto fu l’entusiasmo del maestro che ottenne di dirigere la “prima” dell’opera il 5 dicembre 1905 al Teatro Comunale di Bologna.
Il successo fu travolgente, ma non mancarono anche le critiche verso il giovane rampollo della facoltosa famiglia milanese, accusata talvolta anche di imporre il giovane maestro. Le parole della critica furono: “un dilettante troppo ricco  per una musica troppo tedesca”.
Ma il destino della sua Cassandra serbava altre sorprese. A Dresda, il 25 gennaio 1909 ebbe luogo la prima rappresentazione di Elettra di Richard Strauss, il grande e riverito compositore austriaco, ma anche molto temuto per le sue bizzarre richieste e pretese, imposte soprattutto per la sua fama in tutta Europa. Gli attenti critici notarono immediatamente le sorprendenti analogie musicali che legavano le due opere e subito accusarono Vittorio Gnecchi di plagio.
Nonostante queste critiche, il 29 marzo 1911, la Cassandra venne rappresentata a Vienna, città di Strauss, con grande successo dell’autore, chiamato una trentina di volte sulla scena. E dopo Vienna l’opera ebbe altri successi in tutto il mondo, ma per “non dispiacere” il grande Strauss, tutti i teatri d’Italia chiusero le porte al talento italiano.
La verità venne a galla solo dopo diversi anni. Vittorio, frequentatore dei teatri europei, aveva incontrato il compositore austriaco prima della rappresentazione di Cassandra del 1905 e gli aveva donato una copia della partitura, chiedendo un suo giudizio, che non arrivò mai.
Arrivò però l’Elettra con le sue analogie musicali. Dunque chi aveva copiato non era stato certo Vittorio Gnecchi! Avvilito, ma ancora combattivo, tanto da inviare più lettere di difesa ai responsabili del governo per illustrare i torti subiti (una lettera anche al giovane responsabile culturale, Giulio Andreotti) il maestro si ritirò a Salisburgo dove trovò la sua isola felice, alla quale dimostrò tutta la sua gratitudine.


Vittorio Gnecchi a Salisburgo

Compose altre opere, come Rosiera, Judith e altri pezzi per orchestra, Cantata Biblica, Invocazione Italica, Atlanta e anche opere religiose, come O Sacrum Convivium, Salve Regina. Piccola Madre e un’ Ave Maria a tre voci.
Nel 1932 gli venne commissionata dal direttore Joseph Messner una Messa solenne che si tenne poi il 23 luglio 1933 nel Duomo di Salisburgo.
La seconda rappresentazione di questa straordinaria opera religiosa venne data il 13 febbraio 1954 nel Duomo di Innsbruck, a commemorazione della scomparsa del grande maestro, avvenuta a Milano il precedente 5 febbraio.
In Italia, nonostante diversi tentativi della famiglia per ottenere il giusto riconoscimento, il suo nome venne dimenticato. Grazie a fortunose scoperte di alcuni suoi spartiti in Francia, la Cassandra  è stata riproposta solo nella forma musicale e con la magistrale interpretazione di Denia Mazzola Gavazzeni, il 13 luglio 2000 al Teatro dell’ Opera di Montpellier, in Francia.
E dopo ben 53 anni, con la Missa Salisburgensis la grande musica del maestro verderiese ha fatto ritorno in Patria, a Verderio Superiore, tra la sua gente che fortemente lo ha amato, stimato e sostenuto. Mai così tanta gente si è vista nella nostra splendida chiesa come la sera della rappresentazione. Questo avrà fatto certamente felice il maestro e con lui sicuramente anche la nipote Vittoria Greppi Carlotti (nata dal matrimonio della figlia Isabella Gnecchi con l’ammiraglio Franco Greppi di Casatenovo) che si adoperò con tutte le sue forze e fino all’ ultimo respiro per la riabilitazione del nonno. Tanto fece che convinse la grande schiera dei parenti a fondare l’Associazione che porta il nome del maestro.
Il destino e la Provvidenza, seppur dopo mezzo secolo, ha riabilitato Vittorio Gnecchi e la rappresentazione della Missa Salisburgensis ha gettato le basi per altre. La prima a Berlino, con Cassandra, programmata il 7 novembre 2007 e repliche nei giorni successivi. 
Ora la speranza è quella che il grande sogno di tutti non svanisca di nuovo, come in passato.
Il 27 ottobre 2006 segna l’alba di un nuovo giorno con il ritorno ai meritati successi della musica di un grande maestro italiano: Vittorio Gnecchi Ruscone,

Nota

Le fotografie mi sono state gentilmente concesse da Giulio Oggioni 

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