1922-2022: è trascorso un secolo dall’arrivo delle suore
dell’Immacolata di Genova a Verderio Superiore
La prima scuola
dell’infanzia di Verderio fu costruita nel 1891 e venne denominata “Asilo
Giuseppina”, in quanto la scuola fu fortemente voluta e finanziata con soldi
propri dalla contessa Giuseppina Turati, nata a Busto Arsizio nel 1826, e
maritatasi con Giuseppe Gnecchi Ruscone, ingegnere, possidente e Sindaco di
Verderio Superiore, dal 1859 al 1889.
La scuola dell'infanzia, Asilo Giuseppina, oggi
Fino al
1922 si alternarono nella gestione dell’asilo, pur senza grande successo,
diversi ordini religiosi. Inoltre, durante il periodo della Grande guerra
(1915-1918), per ordine del governo, vennero requisiti molti immobili nel Nord
Italia, per l’alloggio di ufficiali e soldati convalescenti. Nei due Verderio,
la villa Gnecchi Ruscone e l’Asilo Giuseppina, oltre ad altri edifici,
ospitarono i convalescenti della VI Armata, occupazione che obbligò le suore a chiudere la scuola e trasferirsi per qualche mese in canonica.
Il 20
gennaio 1922 venne sottoscritto l’accordo tra la famiglia Gnecchi Ruscone e le
suore dell’Immacolata di Genova che garantiva, tra le altre cose, la proprietà
a vita della casa e diversi altri contributi a favore dell’Istituto religioso. Sul
Liber Chronicus, redatto dal parroco
di Verderio Superiore, don Luigi Galbiati, è riportato che a sottoscrivere l’intesa da parte della Famiglia, fu Vittorio Gnecchi, nipote di Giuseppe, che
negli anni successivi diventerà uno dei più illustri compositori di musica
sinfonica, operistica e sacra di quel tempo.
Con
l’arrivo delle prime suore da Genova, la scuola poté così essere riaperta e
resa operativa a partire già dal mese di settembre dello stesso anno, ospitando
ed educando diverse decine di bambine e bambini verderiesi.
Fondatore
dell’ordine delle suore dell’Immacolata fu don Agostino Roscelli, oggi santo, nato
a Bargone di Casarza Ligure, il 27 luglio 1818, da Domenico e Maria Gianelli,
modesti contadini e persone di grande fede.
Don
Roscelli fondò, il 15 ottobre 1876, l'Istituto delle Suore dell'Immacolata
nella nuova casa di via Volturno 5, a Genova, che fino ad allora era dedita
all'educazione e all'istruzione delle ragazze del popolo. Don Roscelli si
spense sempre a Genova il 7 maggio 1902. Fu grazie alla sua attività religiosa,
sociale ed umana che il 10 giugno 2001 papa Giovanni Paolo II lo proclamò
santo.
Il libro dedicato all'Asilo Giuseppina è distribuito presso la chiesa parrocchiale di Verderio (Lecco)
Sono
quindi 100 anni che le reverende suore dell’Immacolata di Genova sono presenti
a Verderio Superiore.
Gestendo
la scuola materna paritaria, le suore si sono storicamente integrate, non solo
dal punto di vista religioso, nel tessuto sociale e umano della comunità
verderiese ed hanno contribuito a creare il giusto spirito che ancora oggi,
malgrado i forti cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni, pervade la
società.
Questa scuola
dell’infanzia ha ospitato, a partire dal 1891, diverse migliaia di bambine e
bambini, principalmente verderiesi, ma anche provenienti da altri comuni
limitrofi. Quelli erano anni difficili e duri per la nostra gente. La
condizione sociale del proletariato agricolo era di assoluta sopravvivenza:
l’alimentazione era scarsa e di pessima qualità, le malattie decimavano molti
bambini in tenera età, le condizioni igieniche e la fatica dei campi erano
corresponsabili della maggior parte delle patologie che colpivano i lavoratori
della terra. Poi arrivarono due guerre mondiali, frammezzate da una ventennale
dittatura, che generarono miseria e morte.
La nascita
di questa struttura diede qualche segno di speranza in più alle famiglie
contadine e operaie e fu certamente una forma di assistenza e aiuto per le
famiglie povere.
Delle
suore, i cittadini verderiesi hanno apprezzato lo stile e la riservatezza, il
parlare a bassa voce, il carattere sempre disponibile e pronto al dialogo ed
all’ascolto, il comportamento mai teso al protagonismo individualista ma
proiettato al lavoro con gli altri, per il bene di tutti. Le manifestazioni di
stima e di gratitudine sono state molte in tutti questi anni, soprattutto
perché le suore che hanno operato a Verderio si sono contraddistinte per la
serietà, l’abnegazione e l’impegno, che hanno profuso a favore dei
bambini e delle loro famiglie.
Beniamino Colnaghi
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