lunedì 4 febbraio 2019

Cinque "pietre d'inciampo" posate a Verderio in memoria della famiglia Milla 

Domenica 3 febbraio, di fronte al cancello d'ingresso dell'edificio denominato Aia, a Verderio, sono state posizionate cinque targhe commemorative, "pietre d'inciampo", in memoria di Amelia, Laura, Lina, Ferruccio ed Ugo Milla.


Le 5 pietre d'inciampo (cliccare sulle foto per ingrandirle)

Dall'inizio del 1942 all'ottobre del 1943 abitò a Verderio Superiore, provenendo da Milano, la famiglia Milla, composta da tre sorelle, Laura, Lina, Amelia, e un fratello, Ferruccio.
Nell'ottobre del 1943 tutti i componenti vennero arrestati, in quanto ebrei, da militari tedeschi: prima, a Verderio, toccò a Ferruccio, qualche giorno dopo, a Milano, fu la volta delle sorelle. Con Ferruccio fu arrestato anche il fratello Ugo, che aveva raggiunto i famigliari da non più di due giorni. Fuggirono invece la moglie di quest'ultimo, Lea Milla, e la figlia, Serena, di dieci anni. Il 6 dicembre i cinque arrestati furono deportati al campo di sterminio di Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.


 
L'Aia
 
La “pietra d’inciampo” è un piccolo blocco quadrato di pietra (10x10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza una persona deportata nei campi di sterminio: ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. Si vuole così mantenere viva la memoria delle vittime di tutte le deportazioni nel luogo simbolo della vita quotidiana, la casa, invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.

Per conoscere nel dettaglio la storia della famiglia Milla, aprire il link sottostante del sito di Marco Bartesaghi: http://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/2009/03/larresto-e-la-deportazione-di-una.html

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