sabato 22 maggio 2021

Saruggia, i buoi del paisan Franco Ronchetti

Saruggia (Como), antica frazione sulla collina di Albavilla, che degrada dolce fino alla sponda del lago di Alserio, un tempo era un borgo di contadini che abitavano vecchie case e piccole cascine. Poi sono arrivati gli “spensierati” anni 80, e tutto è cambiato, tutto è stato banalmente “ammodernato”, con criteri per nulla fedeli alla storia del luogo. Tutto tranne una cascina, che ha mantenuto i caratteri originali, principalmente perché è abitata da un paisan,  che di nome fa Franco Ronchetti, detto “Franco di bò”. Perché questo soprannome? Perché Franco possiede, e sicuramente ama, come nei versi del Carducci “t’amo pio bove; e mite un sentimento…”, due splendidi bovi, bianchi, possenti, che guardandoli non puoi fare a meno di dire: “Vi amo, pii bovi; e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m’infondete”, storpiando un po’ i versi del grande Giosuè.


I buoi di Franco Ronchetti

Franco ha sempre allevato buoi. Quelli che ha oggi hanno una decina d’anni di vita e hanno sostituito altri buoi, ormai vecchi, finiti inevitabilmente al macello. Nella sua stalla, nel cuore di Saruggia, trascorrono infatti la loro pacifica esistenza i due suoi splendidi e possenti bovi, razza “grigio alpina”, che richiamano proprio quelli di Carducci. Certo, il Franco ogni tanto li fa anche lavorare nei campi, dato che possiede oltre trenta pertiche di terra che, nonostante abbia già superato da un pezzo gli 80 anni d’età, coltiva a granoturco, patate, erba medica. 
Lui dice che, lavoro o no, pretendono di ruminare oltre 40 chili ciascuno di fieno. Ma il problema non è questo, tanto è quello dei maniscalchi: infatti non se ne trovano quasi più capaci di ferrare le zampe dei bovini. E pare, sempre secondo Franco, che i maniscalchi per i cavalli, più numerosi in circolazione, non siano adeguatamente formati per lavorare sui buoi. 
Il Ronchetti, come si diceva poco sopra, è un contadino molto affezionato ai suoi animali, che ha portato dovunque: alle feste di paese, alle sfilate storiche, al Palio del Baradello, alla Battaglia di Carcano. Lo hanno chiamato anche gli hindù, gli indiani residenti in Lombardia, che ogni anno organizzano una loro festa religiosa, dove i buoi, animali sacri, sono protagonisti. 
Anni fa ha partecipato anche a film importanti. Ha addirittura avuto una parte, ovviamente con i suoi inseparabili animali, nella serie tv “I promessi sposi”, diretta da Salvatore Nocita e prodotta dalla Rai nel 1989. 
Pochi anni fa Franco Ronchetti ha ricevuto una medaglia d’oro dal gruppo flocloristico “I Paisan” di Albavilla, come  riconoscimento «per l’attività svolta in campo agricolo, attività che nonostante l’età avanzata continua ad esercitare con passione e determinazione».
Una medaglia d’oro che dovrà condividere con i suoi amatissimi buoi.

Beniamino Colnaghi

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