martedì 8 settembre 2015

Per la rassegna  Voci, gesti, culture dell’alimentazione
 
il Museo Etnografico dell’Alta Brianza di Galbiate 
 
presenta la mostra  

Uomini invisibili.  Vivere da pescatori oggi, sul lago di Como
 
Una mostra, con tre documentari, a cura di Massimo Pirovano 

Nell’anno di Expo 2015, sono ancora poche le persone che, persino in una regione ricca di laghi e di fiumi come la Lombardia, conoscono il pesce di lago nelle sue varietà e nelle loro potenzialità alimentari.      Il Museo Etnografico dell’Alta Brianza, aperto al pubblico nel 2003 per iniziativa del Parco Monte Barro che lo finanzia, ha pensato di contribuire a quest’opera di divulgazione, a favore dei prodotti alimentari derivati dalle catture dei pesci di acqua dolce. Ma un museo antropologico non poteva non partire dagli uomini e dalle donne che, con il loro lavoro, le loro competenze tecniche, le tradizioni che hanno conservato e saputo adeguare alla società contemporanea, catturano e lavorano il pesce. Da qui le ricerche, la raccolta e la produzione della documentazione che ora il visitatore del museo può trovare nella mostra Uomini invisibili.  Vivere da pescatori oggi, sul lago di Como, un titolo che Massimo Pirovano, il curatore della mostra, spiega così. “I pescatori di mestiere praticano un lavoro antico, rispetto al quale l’agricoltura rappresenta una novità recentissima nella storia. Da sempre, chi usa le reti nei laghi e nei fiumi costituisce una parte di umanità quasi invisibile, con una vita alla rovescia, che ha nelle ore serali e notturne i momenti cruciali. Una vita di sacrifici, con poche ore di sonno, che continua ancora oggi nonostante le facilitazioni venute dai motori applicati alle barche e dai materiali delle reti.” Nella mostra che parla del passato e del presente della professione, si possono vedere strumenti e attrezzature che hanno avuto un uso secolare e strumenti che si adoperano oggi, sia sulle acque dei bassi fondali sia nelle profondità del Lario, dove vivono o vivevano specie ittiche differenti che richiedono l’impiego di tecniche diverse per la cattura del pesce. Il Museo Etnografico dell’Alta Brianza, che ha avviato le sue ricerche in questo ambito già dagli anni ’90, è ora in grado di proporre – dentro la mostra – la visione di tre documentari, realizzati in diverse epoche, grazie all’incontro e alle lunghe frequentazioni dei pescatori da parte dell’antropologo e del videoperatore.  Infatti, nel 1998, Massimo Pirovano e Giosuè Bolis hanno pubblicato il documentario Il lavoro dei pescatori. Adda, Brianza e lago di Como, cui era stato attribuito un importante  riconoscimento internazionale con il Premio Internazionale “Pitrè – Salomone Marino – Città di Palermo”, ben prima che il museo aprisse al pubblico, nel 2003.  Le riprese e le interviste per il film premiato, facevano seguito alle ricerche storiche ed etnografiche condotte da Angelo De Battista e Massimo Pirovano, per l’Atlante Linguistico dei Laghi Italiani (ALLI) dell’Università di Perugia, con l’ausilio di Lele Piazza, come fotografo, e di Giosuè Bolis, come operatore video.  Gli autori del primo film, collaborando al progetto di una sede staccata del MEAB, da aprire sulle rive dell’Adda nel Comune di Brivio, hanno poi realizzato con Aldo Mandelli, ultimo professionista in attività sul lago e sul fiume antistanti il paese, il documentario Il racconto del pescatore: testimonianze per un museo sulla pesca, nel 2011. Oggi, Bolis e Pirovano aggiungono un nuovo film di un’ora – di cui è possibile vedere qui il trailer  https://www.youtube.com/watch?v=ptVeOYL9arM  con una ricerca di etnografia del contemporaneo, che si aggiunge ai precedente: il documentario Uomini invisibili.  Vivere da pescatori oggi, sul lago di Como, che porta lo stesso titolo della mostra, che il 17 maggio 2015 è stata aperta da due conferenze e da un buffet per molti sorprendente. L’antropologa francese Sarah Laborde e Alessandro Sala, pescatore, hanno  discusso di Cose dell’altro mondo. Il Lario degli scienziati e  quello dei pescatori, tra modelli matematici e reti volanti, mentre Carlo Romanò, idrobiologo e Francesco Ghislanzoni hanno dialogato con Massimo Pirovano sulla pesca di mestiere e i suoi problemi, oggi. Tutto il programma della iniziativa permette di cogliere la complessità della vita dei pescatori, portatori di una cultura esclusiva che anche la loro lingua testimonia con il suo lessico.  Il visitatore della mostra ha inoltre a disposizione un’agile guida in cui si parla di quanto hanno inciso sul mestiere del pescatore il passaggio “dalla fame alla dieta” e i mutamenti di mentalità e di gusti , le storie di commerci, diritti e regole, i cambiamenti nelle tecniche di pesca – tutti fattori che hanno prodotto nuove forme di organizzazione del lavoro, dei pescatori e delle loro famiglie. Oltre alla cattura del pesce, infatti, oggi si deve pensare alla lavorazione, ma anche alla trasformazione del pescato in prodotti gastronomici appetibili, come hanno saputo fare, con notevoli investimenti, i professionisti che praticano anche il commercio, l’ittiturismo che propone la ristorazione con i propri prodotti e il pescaturismo, in cui il pescatore accompagna in barca i suoi ospiti illustrando le particolarità del suo lavoro e della sua vita.  

Progetto e cura: Massimo Pirovano Filmati: Giosuè Bolis, Massimo Pirovano Consulenza: Francesco Ghislanzoni, Alessandro Sala Assistenza tecnica all’allestimento: Mario Colombo, Marco Longhi, Francesco Ghislanzoni, Angelo Panzeri, Massimo Pirovano, Maria Giovanna Ravasi, Luciana Rota, Bruna Vismara Fotografie: Ugo Pelis, Lele Piazza, Massimo Pirovano, Paola Poletti, Mario Spreafico Il materiale documentario esposto fa parte delle collezioni del MEAB o di alcune raccolte private. Si ringraziano, per le loro donazioni, Loredana Alippi, Giuliano Azzoni, Giuseppe Cavalli, Santino Cossio, Antonio Curti, Mario e Giuliano Fraquelli, Francesco Ghislanzoni, Renato Riva, Alessandro Sala, Piero Taroni. Progetto grafico: Daniela Fioroni 
La mostra è realizzata con  il contributo di: Parco Monte Barro, ACEL Service, Comune di Brivio, 
la collaborazione di: “Da Ceko Il pescatore” di Lecco, Ittiturismo Ristorante “Mella” di Bellagio, Provincia di Como, Provincia di Lecco 
e il patrocinio di: Associazione Pescatori Allevatori Trasformatori di Pesce  Atlante Linguistico dei Laghi Italiani Università degli Studi Milano Bicocca DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE PER LA FORMAZIONE “RICCARDO MASSA” Rete dei Musei e dei Beni Etnografici Lombardi (REBÈL) Sistema Museale della Provincia di Lecco Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologico (SIMBDEA) 
 
La mostra è visitabile dal 17 maggio al 1° novembre 2015 presso il Museo Etnografico dell’Alta Brianza.
  
Il museo è aperto martedì, mercoledì, venerdì: 9-12, sabato, domenica: 9-12  14-18
Per info: MEAB  0341.240193  -  Parco: 0341.542266:   http://meab.parcobarro.it/
 
Questo blog ha postato un articolo sul Museo Etnografico dell’Alta Brianza di Galbiate - clicca qui http://colnaghistoriaestorie.blogspot.it/2013/11/le-tradizioni-popolari-brianzole-nel.html

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