mercoledì 3 ottobre 2018

Il bombardamento aereo di alcune località tra Cantù e Cucciago, avvenuto il 24 ottobre 1942

Già dai mesi estivi del 1942 il Canturino divenne passaggio obbligato di squadriglie di bombardieri inglesi, senza che ciò, tuttavia, provocasse attacchi di rilievo nella zona. Gli obiettivi erano le periferie industriali, con le fabbriche di armi, i depositi di materiale bellico e di combustibile. Prima dell’autunno 1942, esattamente nella notte fra il 2 e il 3 settembre 1940 vi fu uno sganciamento di alcune bombe su Mariano Comense e Merate, senza però provocare gravi danni.
Fu molto più grave, persino tragico, il bombardamento aereo avvenuto a Erba nel 1944(1), che provocò lutti e devastazioni.
La sera del 24 ottobre 1942, dunque, il territorio compreso tra alcune cascine di Cantù, l’abitato di Cucciago e l’area tra Senna Comasco e Albate subì un bombardamento aereo. Il primo bombardamento registrato sul Canturino. Nonostante l’intensità, non si registrarono vittime, né gravi danni alle cose, perché la maggior parte delle bombe cadde in aperta campagna e i principi d’incendio vennero subito spenti. Non ci furono vittime, soprattutto perché la popolazione, avvisata dalle sirene antiaeree di Cantù, si nascose nei boschi vicini al paese.

Cantù, piazza Garibaldi nei primi anni '50
 
Cucciago, una vecchia foto del 1906

Terminato il bombardamento, le autorità civili si preoccuparono subito di avvisare la popolazione affinché non si avvicinasse agli ordigni inesplosi e che qualsiasi rinvenimento fosse segnalato alle forze dell’ordine. Le squadre del genio operarono per parecchi giorni nelle campagne colpite dalle bombe per bonificare i terreni. 
Solo dopo pochissime ore si seppero i reali motivi che indussero gli aerei alleati a sganciare le bombe sul Canturino: le incursioni coincisero con il primo intenso bombardamento del centro di Milano. Quel primo attacco aereo sul capoluogo lombardo segnò un decisivo mutamento di strategia da parte delle nazioni che stavano combattendo il nazismo e il fascismo sul suolo italiano. Il loro scopo non sarà più soltanto la distruzione dell’apparato produttivo bellico ma si prefiggerà di minare la resistenza morale della popolazione milanese. Il primo bombardamento su Milano del 24 ottobre 1942 fu una prima prova tecnica operata dagli alleati. Causò tuttavia centinaia di case distrutte e diverse decine di morti. Gli attacchi su Milano continuarono molto più pesantemente anche negli anni 1943 e 1944 e proseguirono le azioni di disturbo anche nei primissimi mesi del 1945, durante i quali numerosissimi furono gli attacchi nelle località della periferia industriale e della provincia, a carico di treni, scali ferroviari e aziende.


Milano, i gravi danni alla basilica di Sant'Ambrogio ed al Teatro alla Scala dopo i bombardamenti del 1943 (fonte Wikipedia.org)

All’indomani dell’incursione molti si chiesero quale poteva essere stato il motivo all’origine del bombardamento sul Canturino. Ci fu casualità, dovuta alla necessità di alleggerire i velivoli del loro carico, oppure la causa era la presenza a Cantù di una fabbrica aeronautica, localizzata peraltro a poca distanza dalla zona bombardata? Molto probabilmente lo sganciamento fu dovuto alla prima ipotesi qui appena formulata.
Sulla stampa nazionale del giorno seguente non vennero pubblicate notizie rilevanti sui bombardamenti. Soltanto il 26 ottobre il “Corriere della Sera” informò dell’incursione aerea inglese su Milano, liquidandola però in poche righe. Ciò era dovuto alle direttive del regime fascista, secondo le quali era preferibile non trasmettere notizie allarmanti alla popolazione, al fine di creare sconforto e paura. Il 28 il quotidiano milanese rese finalmente noti i danni riportati da Milano, che, pur senza essere consapevole, stava sostenendo le prove generali di ciò che l’avrebbe attesa con toni sempre più drammatici nei due anni e mezzo seguenti.
 
Beniamino Colnaghi
 
Note
 
 

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