Il 5 giugno 1898, nei pressi di Granada (Spagna), nacque lo scrittore e poeta Federico García Lorca.
Nel luglio del 1936, scoppiata la guerra civile spagnola, García Lorca si schierò apertamente a favore delle forze repubblicane che combattevano contro la dittatura del generale Francisco Franco, il quale manifestava grande interesse per il fascismo italiano. Il franchismo si affermò anche grazie ai consistenti aiuti della Germania nazista e dell'Italia di Mussolini.
Marxista, omosessuale e apertamente impegnato nelle avanguardie letterarie del suo tempo, lo scrittore si trasferì da Madrid, ritenuta forse poco sicura, a Granada, dove però venne tradito, segnalato e arrestato nel mese di luglio del 1936 e tenuto prigioniero presso il palazzo della Prefettura. Venne ucciso dai falangisti seguaci di Francisco Franco il 19 agosto 1936. Da qui in poi si perdono le tracce sulle sue ultime ore di vita. Dopo ottant'anni le vere domande restano però le stesse di sempre: perché venne fucilato e soprattutto dove venne sepolto il suo corpo? Nel 2009 e nel 2014 sono ripresi gli scavi sulle alture vicino a Granada, ma invano. I resti dello scrittore non si trovano. Ancora oggi, Federico García Lorca resta il più celebre desaparecido della storia letteraria del Novecento.
Beniamino Colnaghi
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