Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due
catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello
sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e
a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia
costiera dall'altra parte…
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, 1840-1842
Il romanzo I Promessi Sposi si apre con il famoso incipit che introduce una realistica e dettagliata descrizione dell'ambiente in cui si svolgono i fatti. Il Manzoni fa riferimento al ramo orientale e meridionale, quella parte del Lario che fa capo a Lecco. L’altro ramo, quello occidentale, fa riferimento a Como.
Un detto locale recita che “Il lago di Como ha la forma di un uomo, una
gamba a Lecco e quell'altra a Como, il naso a Domaso ed il sedere a Bellagio.”
Il
Lario è famoso per la sua bellezza, soprattutto per il paesaggio che si ammira
dalle sue sponde. Malgrado la riviera di Lecco sia turisticamente meno
rilevante rispetto a quella di Como, meno ricca di ricordi nobiliari del
passato, meno ricca di ville con giardini, meno servita dalle linee di
navigazione, è tuttavia anch'essa suggestiva, rappresentando un esempio di
natura selvaggia ancora relativamente intatta.
Il
lago di Como è uno dei più suggestivi paesaggi italiani, decantato nell'800 dai
maggiori poeti del Romanticismo e da uomini di cultura: dal
già citato Manzoni a Stendhal, da Lord Byron a Franz Liszt, da Gustave Flaubert a
Giovanni Verga, fino ad arrivare a Giuseppe Verdi.
Nel
2014 il lago di Como è stato classificato come il lago più bello del mondo dal
quotidiano online The Huffington Post,
per il suo microclima e per il suo ambiente costellato da ville e villaggi.
Ville, appunto.
Sono numerose le ville che si
affacciano sulle sponde del lago. Alcune sono monumentali, altre più discrete;
alcune sono private, altre appartengono a enti pubblici. La lista dei
personaggi più o meno famosi che, nel corso dei secoli, hanno abitato, o solo
visitato, le ville sul Lario, è decisamente lunga.
L’articolo si pone l’obiettivo di
presentarne alcune e di far nascere il desiderio di approfondire la conoscenza
del patrimonio artistico e architettonico che le ville rappresentano.
Partendo da Como, il capoluogo che dà il nome al lago, sulla
sponda occidentale, verso Cernobbio e Menaggio, si incontrano tre ville. La
prima è Villa Gallia, che prese il nome dell’abate Marco Gallio. L’aspetto
odierno dell’edificio è il frutto di diverse trasformazioni successive che però
hanno mantenuto alcuni elementi architettonici ancora riconducibili
all’originale dell’abate Gallio. Nel 1957 Villa Gallia venne acquistata dalla
Provincia di Como per farne sede di rappresentanza.
La seconda è Villa La Rotonda o Saporiti, che fu fatta costruire tra il
1790 e il 1793 dalla marchesa Villani, milanese al pari di alcuni proprietari
delle altre dimore signorili situate su questa sponda del Lario. La villa si
presenta in forme neoclassiche: eccettuate alcune aggiunte posteriori, sia
l’impianto sia la maggior parte degli ambienti, specialmente al piano terra, si
sono conservati o sono stati restaurati per riportarli all’aspetto che avevano
al momento della costruzione. Napoleone Bonaparte fu certamente l’ospite più
prestigioso della dimora, nella quale soggiornò nel 1797. Dal 1950 appartiene
all’Amministrazione provinciale di Como.
La terza villa che si incontra è Villa Olmo, voluta dagli
Odescalchi, la famiglia imparentata con l’unico papa comasco, Innocenzo XI. La
sua costruzione iniziò nel 1782 per concludersi 14 anni dopo. Passata ai
Raimondi e poi ai Visconti di Modrone, la villa assunse l’aspetto attuale a fine
Ottocento, con una ristrutturazione curata dall’architetto Emilio Alemagna.
Attualmente è di proprietà del Comune di Como.
Villa Olmo
Sempre a Como, però sulla sponda
orientale del lago, sorge Villa Mirabella, un bell’edificio in stile eclettico,
risalente al 1912. Pare che già nel Cinquecento sullo stesso posto esistesse
una costruzione. E’ di proprietà privata ed è stata utilizzata come set di una
soap opera televisiva.
Cernobbio è la località turistica della sponda occidentale
più rinomata e conosciuta a livello internazionale. Sul suo territorio sono
presenti alcune ville di grande pregio e fama.
Villa Bernasconi costituisce uno dei più preziosi esempi
di stile Liberty in Italia. Il committente fu l’industriale della seta Davide
Bernasconi, che nel 1905 incaricò l’architetto Campanini di predisporre un
progetto integrale della dimora. La decorazione della villa si ispira
all’industria tessile, in particolare al baco da seta e alle foglie di gelso.
Appartiene al Comune di Cernobbio che organizza al suo interno mostre ed eventi
culturali.
Villa Erba, sempre a Cernobbio,
sorge sul luogo di un monastero femminile. Nel 1882 la proprietà passò ai
coniugi Brivio-Erba, eredi di Carlo Erba, uno dei maggiori industriali
farmaceutici dell'epoca, nonché nonni materni del regista Luchino Visconti. La
coppia fece edificare la villa sul lago che destinò a sede di rappresentanza.
Il grande regista vi soggiornò spesso da ragazzo durante i mesi estivi. Negli
ultimi anni il complesso di Villa Erba è diventato un centro espositivo e
congressuale ed è utilizzato come set cinematografico.
Villa d’Este ha una storia che si
sviluppa nell’arco di cinquecento anni. Sia la villa che il parco sono stati
modificati in maniera sostanziale nei secoli. Nel 1784 passò alla famiglia
milanese dei Calderari, la quale la sottopose ad importanti restauri. Nel 1815
passò a Carolina di Brunswick, che vantava una remota parentela con la famiglia
Este. Nella seconda metà dell’Ottocento fu trasformata in un albergo di lusso,
che ospitò i bei nomi della nobiltà e dell'alta borghesia europea. Villa d'Este
è oggi un albergo destinato alla clientela più facoltosa, ed è inoltre meta di
forum e incontri finanziari e politici di alto livello.
Di fronte a Cernobbio, sulla riva
orientale, sorge Blevio, una località che ospita alcune meravigliose ville.
Villa Roccabruna fu edificata tra il 1906 e il 1910 per l’industriale Emilio
Wild; Villa Schouvaloff Belgiojoso Borletti venne costruita da un membro della
nobile e antica famiglia russa dei Šuvalov, che passò poi di mano ai
Trivulzio ed ai Borletti; Villa Usuelli, fu edificata per la celebre ballerina
romantica Maria Taglioni, amica della cantante lirica Giuditta Pasta, già
residente a Blevio; Villa Mylius Cramer Cademartori è la più antica dimora
signorile delle rive di Blevio, i Mylius erano banchieri e imprenditori
tedeschi mentre i Cademartori sono i noti industriali caseari; Villa
Troubetzkoy, edificata a metà Ottocento, deve il suo nome al principe russo
Alexander Troubetzkoy.
Pochi chilometri a nord di Cernobbio
incontriamo il Comune di Moltrasio(1), sul territorio del quale sorge Villa
Passalacqua, una fra le dimore storiche più prestigiose del territorio lariano.
Edificata su edifici del Seicento, venne ristrutturata a fine Settecento dal
conte Andrea Passalacqua. Il complesso vanta un esteso giardino all’italiana,
con scenografiche terrazze digradanti verso il lago. Fra i personaggi
importanti ospitati nella villa si ricorda Vincenzo Bellini, che durante un suo
soggiorno musicò La sonnambula e Norma.
Villa Passalacqua
A Laglio ha sede Villa Oleandra,
famosa a livello internazionale perché acquistata una decina d’anni fa
dall’attore George Clooney. Prima
dell’attore americano la villa appartenne alla famiglia ebraica milanese dei
Vitali. Successivamente venne acquistata dagli industriali americani Heinz, che
organizzarono importanti incontri letterari, chiamati “Como Conversazione”.
Villa Oleandra
Villa del Balbianello è un edificio che si trova a Lenno. La villa sorge
sulla punta della penisola di Lavedo, un promontorio che si spinge nel lago di Como
e che proprio dall'edificio ha preso il nome di "Balbianello". Il
complesso è di proprietà del Fondo Ambiente Italiano (FAI).
Villa Serbelloni Sola Cabiati “La Quiete ” di Tremezzo è
considerata una delle perle del Lario per la posizione invidiabile e per le
dimensioni imponenti. Villa “La
Quiete ” fu edificata ai primi del Settecento dalla duchessa
del Carretto. Verso il 1760 la proprietà venne acquisita dal duca Gabrio
Serbelloni, che per alcune estati ospitò l’abate poeta Giuseppe Parini. Prima
di vendere la proprietà ai conti Sola Cabiati, i Serbelloni trasformarono
l’edificio in stile neoclassico.
Tremezzo ospita anche Villa
Carlotta, uno dei complessi culturali e turistici più importanti della Lombardia.
Fu costruita a fine Seicento per il marchese Giorgio Clerici. Agli inizi
dell’ottocento la proprietà passò all’imprenditore Sommaria, il quale la
arricchì di opere dei maggiori artisti del tempo, quali Canova, Hayez e altri.
Villa Carlotta prese questo nome dalla figlia della principessa Marianna di
Nassau, che acquisto il complesso verso metà Ottocento.
Villa La Gaeta , che sorge a
Acquaseria San Siro, fu realizzata negli anni Venti da Gino e Adolfo Coppedè
per gli industriali Ambrosoli e prende il nome dall’omonima punta su cui sorge.
Fu costruita sul luogo dove sorgeva un precedente edificio, con uno stile
particolare e molto eclettico. Ha la forma di un castello medievale e
rinascimentale con inseriti motivi del periodo liberty. E’ articolata intorno a
due torri, una a strapiombo sul lago e l’altra verso le colline. Nel 1940 la Villa divenne di proprietà
dei Conti Gerli. La villa è stata usata come set nel finale del film di James
Bond, Casino Royale.
Bellagio
Bellagio,
conosciuto come “la Perla
del Lago”, offre alberghi e ristoranti di gran classe, luoghi ideali dai quali
ammirare incantevoli panorami, ville di rara bellezza. Tra queste ultime si
ricordano: Villa Frizzoni, che sorge sulla riva nord occidentale della punta di
Bellagio; Villa Serbelloni, sul cui suolo, già in epoca romana, sorgeva la
villa di Plinio il Giovane; Villa Melzi, edificata nel primo decennio
dell’Ottocento per il duca Melzi d’Eril, vicepresidente di Napoleone e
Guardasigilli del Regno d’Italia; Villa Giulia, in stile neoclassico, edificata
dal conte Pietro Venini, i cui famigliari, a metà Ottocento, la vendettero al
re dei belgi, Leopoldo I; Villa Trivulzio, fatta costruire dal conte Paolo
Taverna nella seconda metà del Settecento, venne poi acquistata dalla famiglia
Poldi Pezzoli, che ampliò l’edificio e trasformò il giardino all’italiana.
Sul
ramo lecchese sorge il Comune di Varenna. Sul territorio di questo comune
sorgono due ville di notevole pregio: Villa Cipressi e Villa Monastero.
Villa
Cipressi, che prende il nome dai numerosi cipressi presenti nel parco, è
costituita da un complesso di edifici e di giardini che hanno subito diversi
rimaneggiamenti tra il Quattrocento e l’Ottocento. Nel 1864 la villa divenne di
proprietà della famiglia Andreossi, che la ristrutturò in stile tardo
neoclassico, conferendole l’aspetto attuale. Il suo splendido giardino
botanico si estende su più livelli e offre un incantevole panorama del centro
Lago. La villa, adibita ora ad albergo, appartiene oggi a vari enti pubblici,
tra i quali il Comune di Varenna.
Villa Monastero
Villa Monastero sorge sul luogo
di un antico monastero femminile cistercense attivo dalla fine del Duecento al
1567. Di proprietà della Provincia di Lecco è una delle principali attrattive
del territorio per la sua posizione strategica in termini
storico-paesaggistico-ambientali e per i differenti servizi forniti dal
compendio; il nucleo centrale è rappresentato dalla Casa Museo
che, nel 2004, ha
ottenuto il riconoscimento museale di Regione Lombardia ed è interamente
accessibile al pubblico con il suo percorso espositivo che si sviluppa in 14
sale. In questa storica dimora lariana ha sede anche un centro convegni
conosciuto a livello internazionale per le lezioni di fisica tenute nel 1954
dal Premio Nobel Enrico Fermi. La villa è circondata da un giardino botanico
che si estende per quasi 2
chilometri lungo il fronte lago da Varenna a Fiumelatte
e conta annualmente più di 40.000 visitatori, offrendo opportunità di svago e
di apprendimento grazie alla presenza di numerose e rare specie arboree
autoctone ed esotiche.
Beniamino Colnaghi
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