mercoledì 6 luglio 2016

Le più belle ville storiche del Lago di Como


Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte…
 
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, 1840-1842

Il romanzo I Promessi Sposi si apre con il famoso incipit che introduce una realistica e dettagliata descrizione dell'ambiente in cui si svolgono i fatti. Il Manzoni fa riferimento al ramo orientale e meridionale, quella parte del Lario che fa capo a Lecco. 
L’altro ramo, quello occidentale, fa riferimento a Como.
Un detto locale recita che Il lago di Como ha la forma di un uomo, una gamba a Lecco e quell'altra a Como, il naso a Domaso ed il sedere a Bellagio.”


Il Lario è famoso per la sua bellezza, soprattutto per il paesaggio che si ammira dalle sue sponde. Malgrado la riviera di Lecco sia turisticamente meno rilevante rispetto a quella di Como, meno ricca di ricordi nobiliari del passato, meno ricca di ville con giardini, meno servita dalle linee di navigazione, è tuttavia anch'essa suggestiva, rappresentando un esempio di natura selvaggia ancora relativamente intatta.
Il lago di Como è uno dei più suggestivi paesaggi italiani, decantato nell'800 dai maggiori poeti del Romanticismo e da uomini di cultura: dal già citato Manzoni a Stendhal, da Lord Byron a Franz Liszt, da Gustave Flaubert a Giovanni Verga, fino ad arrivare a Giuseppe Verdi.
Nel 2014 il lago di Como è stato classificato come il lago più bello del mondo dal quotidiano online The Huffington Post, per il suo microclima e per il suo ambiente costellato da ville e villaggi.
Ville, appunto.
Sono numerose le ville che si affacciano sulle sponde del lago. Alcune sono monumentali, altre più discrete; alcune sono private, altre appartengono a enti pubblici. La lista dei personaggi più o meno famosi che, nel corso dei secoli, hanno abitato, o solo visitato, le ville sul Lario, è decisamente lunga.
L’articolo si pone l’obiettivo di presentarne alcune e di far nascere il desiderio di approfondire la conoscenza del patrimonio artistico e architettonico che le ville rappresentano.
Partendo da Como, il capoluogo che dà il nome al lago, sulla sponda occidentale, verso Cernobbio e Menaggio, si incontrano tre ville. La prima è Villa Gallia, che prese il nome dell’abate Marco Gallio. L’aspetto odierno dell’edificio è il frutto di diverse trasformazioni successive che però hanno mantenuto alcuni elementi architettonici ancora riconducibili all’originale dell’abate Gallio. Nel 1957 Villa Gallia venne acquistata dalla Provincia di Como per farne sede di rappresentanza.
La seconda è Villa La Rotonda o Saporiti, che fu fatta costruire tra il 1790 e il 1793 dalla marchesa Villani, milanese al pari di alcuni proprietari delle altre dimore signorili situate su questa sponda del Lario. La villa si presenta in forme neoclassiche: eccettuate alcune aggiunte posteriori, sia l’impianto sia la maggior parte degli ambienti, specialmente al piano terra, si sono conservati o sono stati restaurati per riportarli all’aspetto che avevano al momento della costruzione. Napoleone Bonaparte fu certamente l’ospite più prestigioso della dimora, nella quale soggiornò nel 1797. Dal 1950 appartiene all’Amministrazione provinciale di Como.
La terza villa che si incontra è Villa Olmo, voluta dagli Odescalchi, la famiglia imparentata con l’unico papa comasco, Innocenzo XI. La sua costruzione iniziò nel 1782 per concludersi 14 anni dopo. Passata ai Raimondi e poi ai Visconti di Modrone, la villa assunse l’aspetto attuale a fine Ottocento, con una ristrutturazione curata dall’architetto Emilio Alemagna. Attualmente è di proprietà del Comune di Como.

Villa Olmo

Sempre a Como, però sulla sponda orientale del lago, sorge Villa Mirabella, un bell’edificio in stile eclettico, risalente al 1912. Pare che già nel Cinquecento sullo stesso posto esistesse una costruzione. E’ di proprietà privata ed è stata utilizzata come set di una soap opera televisiva.

Cernobbio è la località turistica della sponda occidentale più rinomata e conosciuta a livello internazionale. Sul suo territorio sono presenti alcune ville di grande pregio e fama.
Villa Bernasconi costituisce uno dei più preziosi esempi di stile Liberty in Italia. Il committente fu l’industriale della seta Davide Bernasconi, che nel 1905 incaricò l’architetto Campanini di predisporre un progetto integrale della dimora. La decorazione della villa si ispira all’industria tessile, in particolare al baco da seta e alle foglie di gelso. Appartiene al Comune di Cernobbio che organizza al suo interno mostre ed eventi culturali. 
Villa Erba, sempre a Cernobbio, sorge sul luogo di un monastero femminile. Nel 1882 la proprietà passò ai coniugi Brivio-Erba, eredi di Carlo Erba, uno dei maggiori industriali farmaceutici dell'epoca, nonché nonni materni del regista Luchino Visconti. La coppia fece edificare la villa sul lago che destinò a sede di rappresentanza. Il grande regista vi soggiornò spesso da ragazzo durante i mesi estivi. Negli ultimi anni il complesso di Villa Erba è diventato un centro espositivo e congressuale ed è utilizzato come set cinematografico.
Villa d’Este ha una storia che si sviluppa nell’arco di cinquecento anni. Sia la villa che il parco sono stati modificati in maniera sostanziale nei secoli. Nel 1784 passò alla famiglia milanese dei Calderari, la quale la sottopose ad importanti restauri. Nel 1815 passò a Carolina di Brunswick, che vantava una remota parentela con la famiglia Este. Nella seconda metà dell’Ottocento fu trasformata in un albergo di lusso, che ospitò i bei nomi della nobiltà e dell'alta borghesia europea. Villa d'Este è oggi un albergo destinato alla clientela più facoltosa, ed è inoltre meta di forum e incontri finanziari e politici di alto livello.  

 Villa d'Este

Di fronte a Cernobbio, sulla riva orientale, sorge Blevio, una località che ospita alcune meravigliose ville. Villa Roccabruna fu edificata tra il 1906 e il 1910 per l’industriale Emilio Wild; Villa Schouvaloff Belgiojoso Borletti venne costruita da un membro della nobile e antica famiglia russa dei  Šuvalov, che passò poi di mano ai Trivulzio ed ai Borletti; Villa Usuelli, fu edificata per la celebre ballerina romantica Maria Taglioni, amica della cantante lirica Giuditta Pasta, già residente a Blevio; Villa Mylius Cramer Cademartori è la più antica dimora signorile delle rive di Blevio, i Mylius erano banchieri e imprenditori tedeschi mentre i Cademartori sono i noti industriali caseari; Villa Troubetzkoy, edificata a metà Ottocento, deve il suo nome al principe russo Alexander Troubetzkoy.

Pochi chilometri a nord di Cernobbio incontriamo il Comune di Moltrasio(1), sul territorio del quale sorge Villa Passalacqua, una fra le dimore storiche più prestigiose del territorio lariano. Edificata su edifici del Seicento, venne ristrutturata a fine Settecento dal conte Andrea Passalacqua. Il complesso vanta un esteso giardino all’italiana, con scenografiche terrazze digradanti verso il lago. Fra i personaggi importanti ospitati nella villa si ricorda Vincenzo Bellini, che durante un suo soggiorno musicò La sonnambula e Norma.

Villa Passalacqua
 
A Laglio ha sede Villa Oleandra, famosa a livello internazionale perché acquistata una decina d’anni fa dall’attore George Clooney. Prima dell’attore americano la villa appartenne alla famiglia ebraica milanese dei Vitali. Successivamente venne acquistata dagli industriali americani Heinz, che organizzarono importanti incontri letterari, chiamati “Como Conversazione”.


Villa Oleandra
 
Villa del Balbianello è un edificio che si trova a Lenno. La villa sorge sulla punta della penisola di Lavedo, un promontorio che si spinge nel lago di Como e che proprio dall'edificio ha preso il nome di "Balbianello". Il complesso è di proprietà del Fondo Ambiente Italiano (FAI).
 
Villa Serbelloni Sola Cabiati “La Quiete” di Tremezzo è considerata una delle perle del Lario per la posizione invidiabile e per le dimensioni imponenti. Villa “La Quiete” fu edificata ai primi del Settecento dalla duchessa del Carretto. Verso il 1760 la proprietà venne acquisita dal duca Gabrio Serbelloni, che per alcune estati ospitò l’abate poeta Giuseppe Parini. Prima di vendere la proprietà ai conti Sola Cabiati, i Serbelloni trasformarono l’edificio in stile neoclassico.
Tremezzo ospita anche Villa Carlotta, uno dei complessi culturali e turistici più importanti della Lombardia. Fu costruita a fine Seicento per il marchese Giorgio Clerici. Agli inizi dell’ottocento la proprietà passò all’imprenditore Sommaria, il quale la arricchì di opere dei maggiori artisti del tempo, quali Canova, Hayez e altri. Villa Carlotta prese questo nome dalla figlia della principessa Marianna di Nassau, che acquisto il complesso verso metà Ottocento. 
Villa La Gaeta, che sorge a Acquaseria San Siro, fu realizzata negli anni Venti da Gino e Adolfo Coppedè per gli industriali Ambrosoli e prende il nome dall’omonima punta su cui sorge. Fu costruita sul luogo dove sorgeva un precedente edificio, con uno stile particolare e molto eclettico. Ha la forma di un castello medievale e rinascimentale con inseriti motivi del periodo liberty. E’ articolata intorno a due torri, una a strapiombo sul lago e l’altra verso le colline. Nel 1940 la Villa divenne di proprietà dei Conti Gerli. La villa è stata usata come set nel finale del film di James Bond, Casino Royale.  

Bellagio
 
Bellagio, conosciuto come “la Perla del Lago”, offre alberghi e ristoranti di gran classe, luoghi ideali dai quali ammirare incantevoli panorami, ville di rara bellezza. Tra queste ultime si ricordano: Villa Frizzoni, che sorge sulla riva nord occidentale della punta di Bellagio; Villa Serbelloni, sul cui suolo, già in epoca romana, sorgeva la villa di Plinio il Giovane; Villa Melzi, edificata nel primo decennio dell’Ottocento per il duca Melzi d’Eril, vicepresidente di Napoleone e Guardasigilli del Regno d’Italia; Villa Giulia, in stile neoclassico, edificata dal conte Pietro Venini, i cui famigliari, a metà Ottocento, la vendettero al re dei belgi, Leopoldo I; Villa Trivulzio, fatta costruire dal conte Paolo Taverna nella seconda metà del Settecento, venne poi acquistata dalla famiglia Poldi Pezzoli, che ampliò l’edificio e trasformò il giardino all’italiana.   

Sul ramo lecchese sorge il Comune di Varenna. Sul territorio di questo comune sorgono due ville di notevole pregio: Villa Cipressi e Villa Monastero.
Villa Cipressi, che prende il nome dai numerosi cipressi presenti nel parco, è costituita da un complesso di edifici e di giardini che hanno subito diversi rimaneggiamenti tra il Quattrocento e l’Ottocento. Nel 1864 la villa divenne di proprietà della famiglia Andreossi, che la ristrutturò in stile tardo neoclassico, conferendole l’aspetto attuale. Il suo splendido giardino botanico si estende su più livelli e offre un incantevole panorama del centro Lago. La villa, adibita ora ad albergo, appartiene oggi a vari enti pubblici, tra i quali il Comune di Varenna.

Villa Monastero

Villa Monastero sorge sul luogo di un antico monastero femminile cistercense attivo dalla fine del Duecento al 1567. Di proprietà della Provincia di Lecco è una delle principali attrattive del territorio per la sua posizione strategica in termini storico-paesaggistico-ambientali e per i differenti servizi forniti dal compendio; il nucleo centrale è rappresentato dalla Casa Museo che, nel 2004, ha ottenuto il riconoscimento museale di Regione Lombardia ed è interamente accessibile al pubblico con il suo percorso espositivo che si sviluppa in 14 sale. In questa storica dimora lariana ha sede anche un centro convegni conosciuto a livello internazionale per le lezioni di fisica tenute nel 1954 dal Premio Nobel Enrico Fermi. La villa è circondata da un giardino botanico che si estende per quasi 2 chilometri lungo il fronte lago da Varenna a Fiumelatte e conta annualmente più di 40.000 visitatori, offrendo opportunità di svago e di apprendimento grazie alla presenza di numerose e rare specie arboree autoctone ed esotiche.

Beniamino Colnaghi

Note
Le fotografie sono tratte da diversi siti web

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