martedì 4 settembre 2012

L’asilo “Giuseppina Gnecchi” di Verderio Superiore
 

L’asilo infantile “Giuseppina Gnecchi” fu costruito a Verderio Superiore nel 1891 per iniziativa di Giuseppe Gnecchi Ruscone, sindaco di Verderio dal 1859 al 1889, il quale lo dedicò alla moglie Giuseppina Turati, la quale proveniva da una nobile e ricca famiglia di Busto Arsizio.


 
 
Fino al 1922 si alternarono nella gestione dell’asilo diversi ordini religiosi; in quell’anno la struttura fu donata dalla famiglia Gnecchi alle suore dell’Immacolata di Genova, che tuttora la mantengono in attività, ospitando alcune sezioni della scuola dell’infanzia paritaria.

Fondatore dell’ordine delle suore dell’Immacolata fu don Agostino Roscelli, nato a Bargone di Casarza Ligure il 27 luglio 1818 da Domenico e Maria Gianelli, modesti contadini e persone di grande fede.

Don Roscelli fondò, il 15 ottobre 1876, l'Istituto delle Suore dell'Immacolata nella nuova casa di via Volturno 5 a Genova, che fino ad allora era dedita all'educazione e all'istruzione delle ragazze del popolo. Don Roscelli si spense sempre a Genova il 7 maggio 1902. Fu grazie alla sua attività religiosa, sociale ed umana che il 10 giugno 2001 papa Giovanni Paolo II lo proclamò santo.
 



Sono quindi 90 anni che le reverende suore dell’Immacolata sono presenti a Verderio Superiore.

Gestendo la scuola materna paritaria, le suore si sono storicamente integrate, non solo dal punto di vista religioso, nel tessuto sociale e umano della comunità verderiese ed hanno contribuito a creare il giusto spirito che ancora oggi, malgrado i forti cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni, pervade la società.

Questa scuola dell’infanzia ha ospitato, a partire dal 1891, diverse centinaia di bambine e bambini, principalmente verderiesi, ma anche provenienti da altri comuni limitrofi. Quelli erano anni difficili e duri per la nostra gente. La condizione sociale del proletariato agricolo era di assoluta sopravvivenza: l’alimentazione era scarsa e di pessima qualità, le malattie decimavano molti bambini in tenera età, le condizioni igieniche e la fatica dei campi erano corresponsabili della maggior parte delle patologie che colpivano i lavoratori della terra. Poi arrivarono due guerre mondiali, frammezzate da una ventennale dittatura, che generarono miseria e morte.

La nascita di questa struttura diede qualche segno di speranza in più alle famiglie contadine e fu certamente una forma di assistenza e aiuto per le famiglie povere.

Delle suore, i cittadini verderiesi hanno apprezzato lo stile e la riservatezza, il parlare a bassa voce, il carattere sempre disponibile e pronto al dialogo ed all’ascolto, il comportamento mai teso al protagonismo individualista ma proiettato al lavoro con gli altri, per il bene di tutti. Le manifestazioni di stima e di gratitudine sono state molte in tutti questi anni, soprattutto perché le suore che hanno operato a Verderio si sono contraddistinte per la serietà, l’abnegazione e l’impegno che hanno profuso a favore dei bambini e delle loro famiglie.

 
Beniamino Colnaghi

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