Il 31 ottobre 1517, cinque secoli
fa, Martin Luther (Lutero) affisse sulla porta della Schlosskirche del castello
di Wittenberg (Germania) le sue 95 tesi contro la pratica delle indulgenze.
Martin Luther (Eisleben, 1483 – 1546) aveva 34 anni. Il monaco tedesco, con l’affissione
delle sue tesi, cambiò il volto della Chiesa e la vita di milioni di persone.
Il suo gesto cambiò anche la cultura, la società e la storia dei tedeschi. E
quindi dell’Europa intera. Con la diffusione delle sue tesi, infatti, la
Cristianità si spaccò in due: al Nord le chiese riformate di Lutero, e poi di
Calvino, al Sud i cattolici fedeli all’infallibilità del papa e della gerarchia
della Chiesa apostolica e romana. Tutto ciò che fino ad allora il cristiano
aveva creduto, sperato o temuto venne messo in dubbio dalla protesta di Lutero.
Certo, l’invenzione della stampa ad opera di Gutenberg diede l’impulso decisivo
alla diffusione della Riforma luterana, ma le tesi di Luther furono senza ombra
di dubbio “rivoluzionarie”. Quella del monaco tedesco fu una dieta radicale
contro una Chiesa romana sempre più grassa e corrotta e contro la fame
compulsiva di potere e denaro.
Martin Luther in un ritratto di Lucas Cranach (1529)
Un’altra grande intuizione di Luther fu la traduzione della Bibbia in tedesco,
che ebbe una larghissima diffusione in Germania, tanto che generazioni di
tedeschi impararono a leggere su quel testo e il tedesco di Lutero è l’impronta
più profonda nella grammatica dell’anima tedesca. Non si possono comprendere i
tedeschi senza i secoli di biblicismo interiore dell’etica luterana. Dal 1517
in poi nell’Europa del Nord la religione diventa un modo più rigoroso per
gestire i debiti con Dio. L’operazione di Luther, e soprattutto dei calvinisti,
di annullare lo spazio del Purgatorio per radicarlo nella vita terrena
contribuisce alla spaccatura tra Nord e Sud dell’Europa, che comprende, tra l’altro,
la cultura, le regole della vita e l’etica del lavoro.
Contro la trasformazione dei peccati in oro, con la salvezza dell’anima
dei fedeli, contro cui si scaglia Martin Luther, basti vedere la lingua di Sant’Antonio
nella basilica di Padova: il culto della reliquia si basa sulla magia dell’incarnazione
del Verbo in una lingua. Dalla Riforma luterana spariscono dalle chiese
protestanti non solo le immagini di Maria, ma anche le reliquie, passaggi decisivi
per capire l’essenza del cristianesimo e delle sue confessioni.
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