Ho vinto me stesso. Ho raggiunto il culmine del vuoto.
Ecco, adesso ho quanto mi sono
costruito, sono servito.
Konstantin Biebl saltò dalla
finestra, ma prima,
molto tempo prima, si era fatto
dipingere un quadro
da Jindřich Štyrský, un uomo che cade
all’indietro
dalla finestra, come quando
volti pagina. Così.
B. Hrabal, Il flauto magico
Il 3 febbraio 1997
Bohumil Hrabal si gettò dalla finestra dell’ospedale Bulovka di Praga.
Dove cercare la
chiave della sua misteriosa morte: nelle opere o nella biografia? Un uomo che
ha amato molto la vita può arrivare al compimento dell’estremo gesto del
suicidio?
A venti anni dalla
scomparsa di uno dei maestri della letteratura europea del Novecento, autore di
Treni strettamente sorvegliati, Una solitudine troppo rumorosa e Ho
servito il re d’Inghilterra, oggi si cerca ancora di dare una risposta a
questo inquietante interrogativo.
Con questo pezzo cerco, senza la pretesa di essere esaustivo, di ripercorrere l’intensa
e ricca esistenza di Hrabal, dall’infanzia nel birrificio di Nymburk, nella Boemia
centrale, alle prime esperienze letterarie, dalla breve adesione al comunismo
ai rapporti sempre più difficili con il potere, che mise al bando molte delle
sue opere.
La vita di Bohumil
Hrabal ebbe un’evoluzione drammatica fin dal periodo prenatale. Si racconta che
alcuni mesi prima di nascere Marie Kiliánové, la futura madre, tornò a
casa e disse ai genitori che aspettava un bambino e che il suo uomo non voleva
riconoscere il figlio. L’irascibile nonno Tomáš prese
il fucile da caccia e spinse Marie in cortile, gridando di mettersi in
ginocchio che le avrebbe sparato. La nonna Kateřina uscì
in cortile e disse a tutti di smettetela: “Venite a mangiare altrimenti la
minestra di fagioli si raffredda”.
La famiglia Hrabal in una foto del 1920. Bohumil è al centro tra i genitori.
Il 28 marzo 1914 Bohumil Kilian nacque nella casa dei
nonni materni, a Židenice, un piccolo
sobborgo di Brno, nella Moravia austro-ungarica. Raccontava Hrabal dei nonni:
“Quando andarono ad abitare in via Balbinova alla fine dell’Ottocento,
cominciarono così: la nonna possedeva una sveglia, il nonno un boccale per la
birra. Lavoravano entrambi nella filanda della ditta Heinrich Pisko, in via
Bratislavska”.
Nel 1916, la madre, Marie
Kiliánové, si trasferì con il piccolo Bohumil a Polná, nella Moravia meridionale, dove, nello stesso anno, sposò František
Hrabal, che lavorava come contabile nel locale birrificio.
Tre anni più tardi, quasi un anno dopo la nascita della Repubblica
Cecoslovacca, František Hrabal venne assunto come amministratore della fabbrica
di birra di Nymburk, dove la famiglia si trasferì. Qui frequentò le scuole
elementari e le medie.
“A Nymburk abitavo lontano, molto fuori città, nei campi e vicino al
fiume Labe; a Polná mi
muovevo liberamente, come un bambino che appartiene a tutti, ero coccolato da
tutti, mentre a Nymburk ero solo, ero figlio del capocontabile, ma appartenevo
ormai a una famiglia di signori“ (Bohumil Hrabal, Ricordo solo e soltanto i
giorni di sole).
Abituato a vivere in
libertà, Bohumil a scuola soffriva e le sue pagelle dimostrano che non era uno
scolaro bravo e diligente. Nel 1926 si iscrisse al liceo scientifico di Nymburk
e nel 1935 cominciò a frequentare la facoltà di Giurisprudenza all’Università
di Praga.
Nella sua vita
Hrabal svolse numerosi mestieri: minutante notarile, commesso viaggiatore,
operaio siderurgico, magazziniere, imballatore al macero che hanno lasciato
tracce profonde nella sua scrittura. Grazie all’impiego nelle ferrovie, Hrabal,
come molti altri studenti e giovani intellettuali, poté evitare il Totaleinsatz
(lavori forzati in Germania) e la partecipazione diretta alla guerra.
Passando dalla
lirica al romanzo, attraverso una serie di fortunati racconti, Hrabal riuscì a
unire comicità e gusto affabulatorio a racconti surrealisti. I suoi inizi
lirici si mossero nei limiti di una poetica decadente e simbolista. Più tardi,
però, fulcro della produzione di Hrabal divenne la prosa breve, caratterizzata
agli esordi da un disordinato affastellamento di storielle e aneddoti dalla
scanzonata comicità, sempre sostenuti da un linguaggio corposo e liricheggiante.
Nei primi anni
Cinquanta, trasferitosi nel quartiere praghese di Libeň, partecipò ad una brigata nelle fonderie di
Kladno, venti km a nord di Praga, la cui esperienza del duro lavoro manuale e
del contatto con gli operai segnò una svolta nella percezione del mondo e nella
sua poetica, ossia diede inizio alla fase del realismo totale.
“E così lasciai Nymburk e a Libeň ricominciai a vivere, facendo il pendolare con
Kladno e le fonderie Poldi. E lì vivevo in modo tale che la lirica riflessiva si
allontanò da me… e raggiunsi la realtà nuda, e scrivevo come un reporter, come
se scrivessi per un giornale, per il pubblico (Bohumil Hrabal, Una biografia
un po’ differente).
Hrabal con la moglie Eliška
Nel 1956 Hrabal si
sposò allo
Zámeček
di Libeň con Eliška Plevová, soprannominata Pipsi, il
grande amore della sua vita. Nel 1965 uscì il libro forse più famoso e più
tradotto, Treni strettamente sorvegliati, dal quale Hrabal, insieme al
regista Jiří Menzel, trasse una sceneggiatura cinematografica. Il film uscì un
anno dopo e replicò il successo del libro, ottenendo l’Oscar come miglior film
straniero. Il nome di Hrabal cominciò a fare il giro del mondo.
Dopo l’invasione della
Cecoslovacchia da parte degli eserciti del Patto di Varsavia il 21 agosto 1968,
e la successiva crisi politica, che gli costò sette anni di silenzio forzato,
due libri mandati al macero e una pubblicazione incompleta e cronologicamente
sfasata dei suoi testi, comparirono in Hrabal forme narrative più ampie e
vicine al romanzo. Alla trilogia ambientata a Nymburk (Postřižiny, 1976;
trad. it. La tonsura, 1987; Městečko, ve kterém se zastavil čas,
1978, trad. it. La cittadina dove il tempo si è fermato, 1992; Harlekýnovy
milióny, 1981, I milioni di Arlecchino), seguirono due autentici
capolavori: Obsluhoval jsem anglického krále (trad. it. Ho servito il
re d'Inghilterra, 1986), scritto nel 1971 ma pubblicato nel 1982, e Příliš
hlučná samota (trad.it. Una solitudine troppo rumorosa, 1987),
scritto nel 1976 ma pubblicato nel 1980. A questi lavori si aggiunse il quasi picaresco
Něžný barbar (trad. it. Un tenero barbaro, 1994) che, scritto nel
1973, venne pubblicato soltanto nel 1981.
Gli anni Ottanta
hanno rappresentato quindi per Hrabal essenzialmente il momento della
pubblicazione, in patria, ma più spesso all'estero, di testi del decennio
precedente o di manoscritti degli anni giovanili, mentre la sua scrittura
sempre più inclina al ricordo in brevi testi memorialistici, ma soprattutto in
un'ampia trilogia autobiografica raccontata per bocca della moglie.
Con Federico Fellini nel 1988
Nel 1994 a Praga con Vaclav Havel (presidente della Repubblica Ceca) e Bill Clinton (presidente degli Stati Uniti)
Nel settembre 1988
Hrabal venne in Italia per ricevere il premio letterario “Isola d’Elba –
Raffaello Brignetti” per il libro Una solitudine troppo rumorosa.
Durante la permanenza nel nostro Paese volle incontrare Federico Fellini, del quale era
un grande estimatore.
Nel 1993 ricevette
il premio Jaroslav Seifert, il più prestigioso premio letterario ceco, per una
sua trilogia autobiografica e, inoltre, sempre nel corso dei primi anni
Novanta, ebbe numerosi altri riconoscimenti, soprattutto all’estero, tra i
quali, nel 1996, la laurea honoris causa in Lettere da parte dell’Università di
Padova e la candidatura al premio Nobel per la letteratura.
Lo scrittore, a
causa di una prolungata artrosi che rendeva difficoltosa e dolorosa la
camminata, nel mese di dicembre 1996 venne ricoverato nell’ospedale praghese
della Bulovka, nel reparto di ortopedia. Il 3 febbraio 1997 Bohumil Hrabal si
buttò dalla finestra del quinto piano dell’ospedale praghese. Il 28 marzo
avrebbe compiuto 83 anni.
La tomba di Bohumil Hrabal
Venne cremato e le sue ceneri furono
riposte nella tomba di famiglia presso il piccolo cimitero di Hradišt’ko, nelle vicinanze di Nymburk.
Beniamino Colnaghi
Note
Le
prime quattro fotografie pubblicate sono tratte dal libro Hrabal: Immagini di un tenero barbaro, dall’archivio
fotografico di Tomáš Mazal, Forum, 2005. Le fotografie della tomba di Hrabal sono state scattate da me lo scorso anno.
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