lunedì 12 novembre 2012

Gli Ebrei in Boemia


Praga, la capitale della Repubblica Ceca, è una delle città più importanti dell’ebraismo europeo.
Gli Ebrei praghesi seppero costruire nei secoli la loro città, arricchendola di prestigiosi e significativi monumenti: la Sinagoga Vecchia-Nuova, in ceco Staronová, la Sinagoga Pinchas, la Sinagoga Alta, Visoká, il vecchio cimitero ebraico, in ceco Starý Židovský Hřbitov, il municipio israelita. Dopo la chiusura del vecchio cimitero ebraico è stato costruito il nuovo cimitero, nel quale si trova la tomba dello scrittore Franz Kafka.
 
La tomba di Franz Kafka
 
Della cultura ebraica si sono conservate soprattutto le narrazioni storiche e le leggende provenienti dall’antico, nonché misterioso ghetto. L'articolo qui di seguito proposto narra dei primi insediamenti di Ebrei in Boemia. Nei prossimi post verranno raccontate storie di avvenimenti e personaggi che faranno rivivere nell’immaginario del lettore il mondo ormai perduto della Praga ebraica.

In Boemia si racconta che là dove oggi si trova Praga si ergeva una fiorente città, nella quale abitavano gli Ebrei fin dall’epoca del Secondo Tempio (1).Qualche decennio più tardi la città venne distrutta ed i suoi abitanti furono cacciati. Libuše, che fondò Praga nel 730, aveva fama di essere una veggente. Sul letto di morte fece chiamare suo figlio Nezamysl e gli disse: “Torno dai miei antenati, ma prima di partire voglio svelarti il futuro. Quando tuo nipote regnerà sulla mia gente, un piccolo popolo straniero, cacciato ed oppresso, che adora un solo Dio, verrà a cercare asilo nei nostri boschi. Essi siano accolti con ospitalità e tuo nipote offra loro protezione”.

Dopo oltre un secolo dalla morte della regina, Hostivit (2) salì al trono dei suoi padri. Una notte gli apparve in sogno Libuše dicendo: “E’ giunto il tempo in cui la mia profezia si realizzi: apparirà ai piedi del tuo trono un piccolo popolo oppresso, il quale adora un solo Dio e cerca aiuto. Accoglilo in modo ospitale e benevolo e concedigli protezione e asilo”.

Quando nell’850 i Vendi, termine usato in passato per indicare gli Slavi in generale, si riversarono in Lituania e Moscovia, cacciandone gli abitanti e insediandosi in quelle terre, anche una comunità ebraica venne cacciata. Per dieci anni quegli sfortunati senza patria vagarono per il mondo, giungendo infine in Boemia. Chiesero udienza al sovrano, il duca Hostivit, il quale li accolse e chiese loro di presentarsi. “Siamo un piccolo popolo e ci chiamiamo come il Padre del nostro popolo, Israele. Seguiamo la legge di Mosè, crediamo in un unico Dio, che è onnipotente, immensamente giusto e misericordioso e la cui sovranità riempie tutta la terra. Ti supplichiamo, o duca, permettici di costruire qui le nostre capanne, saremo sudditi fedeli e pregheremo il nostro Dio affinché conceda a te e al tuo popolo gloria e vittoria”.
Il duca aveva capito che quello era il popolo il cui arrivo gli era stato predetto.
Il giorno seguente convocò i Vladykes (3), ascoltò il loro parere e infine decise di assegnare agli Ebrei un luogo sulla riva sinistra della Moldava, in ceco Vltava, dove ora si trova la vecchia area dell’Újezd.

Gli Ebrei vissero dunque in Boemia già all’epoca del paganesimo, prima ancora che la fede cristiana fosse conosciuta in quella regione.
 
Il battesimo del principe Bořivoj: dipinto di Václav Ignác Leopold Markovský (1789–1846)
 
 
Sotto il segno del principe Bořivoj (4) la comunità ebraica si espanse e lo spazio loro concesso diventò insufficiente, tanto da indurre il duca ad assegnare loro uno spazio sulla riva destra del fiume Moldava, dove ora si trova la “Città di Giuseppe”, Josefov, detta in passato città ebraica.
La costruzione della città inizio nell’anno 907. Inizialmente fu costituita da una trentina di case e dalla prima sinagoga, tutte rigorosamente di legno.

Gli ebrei praghesi, provenendo dalla Moscovia, si vestivano “alla russa” e nella loro sinagoga introdussero il rito polacco, il quale si è mantenuto fino ad oggi nella “Sinagoga Vecchia-Nuova” e, almeno parzialmente, in altre piccole sinagoghe.

Il primo Rabbi (5) della comunità praghese si chiamava Malchi, nacque a Cracovia e fu un uomo molto erudito. Gli Ebrei mantennero sempre i diritti che gli furono concessi dal duca e dai principi, anche perché seppero ben integrarsi nel resto della città, contribuendo al suo benessere ed al mantenimento della pace e delle buone relazioni.

Antico stemma della Boemia

Il re Vladislao (6) decise di conferire alla comunità ebraica praghese lo stemma raffigurante i leoni boemi con la doppia coda e concesse anche il diritto di difendere la propria città con dei cancelli che potessero essere chiusi durante la notte.

Il monumento dedicato al re Jiří a Poděbrady
 
Dal tempo di Vladislao fino a quello di Giorgio di Poděbrady, Jiří z Poděbrad, (ca. 1471) gli Ebrei vissero in pace, nonostante le numerose tempeste che agitavano la Boemia. In seguito le cose cambiarono e si diffusero calunnie contro di essi, i quali vennero più volte cacciati dal Paese, per poi essere richiamati, dopo che ci si rese conto che quelle calunnie erano soltanto il frutto dell’odio e dell’invidia.

Gli Ebrei praghesi si comportarono comunque bene e furono fedeli ai loro doveri e ciò permise loro di continuare ad essere cittadini boemi. Dio, che non abbandona il popolo di Israele, li fece sempre tornare nelle grazie dei sovrani del Paese.

Beniamino Colnaghi


Note:
1 Epoca della storia ebraica (dal III sec. a. C. circa fino al I sec. d. C.) che ebbe fine con la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme nel 70 d. C.
2 Hostivit, leggendario principe dei Cechi.
3 Vladykes: accanto al ceto dei nobili era la seconda corporazione illustre dei regni sotto la corona boema (c.d. ceto dei cavalieri).
4 Bořivoj: primo principe ceco ad essere battezzato, morto prima dell’anno 890
5 Rabbi, Mio Maestro, titolo attribuito ai saggi all’epoca della Mischna; denominazione data ad un erudito della Thora o anche di un capo chassidico.
6 Vladislao II (ca. 1110 – 1174): principe ceco e re.

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