mercoledì 4 giugno 2014

Giuseppe Pinelli  

 

Il 29 maggio scorso, il sito peacelink.it ha pubblicato l’intervista a Claudia Pinelli, il cui titolo è:  “L’impegno di mio padre e la violenza del potere”. L’intervista è stata ripresa e postata su  MicroMega-online. Coloro i quali fossero interessati a leggerne il testo, possono consultare uno dei due siti internet soprarichiamati.

Claudia Pinelli è la figlia di Giuseppe Pinelli, nato a Milano nel popolare quartiere di Porta Ticinese il 21 ottobre 1928, precipitato da una finestra della questura di Milano la notte del 15 dicembre 1969. Ferroviere di quarantun anni, storico dirigente del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, Pinelli era stato fermato dalla polizia la sera del 12 dicembre, qualche ora dopo la strage avvenuta nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano. Nella strage persero la vita diciassette persone, 88 rimasero ferite.

Per quanto riguarda la strage, ben sette processi sono stati celebrati fino ad oggi, mentre, per la morte di Pinelli, siamo rimasti al «malore attivo» della sentenza del 1975. 

 

Giuseppe Pinelli

La figura di Giuseppe Pinelli è stata ricordata da numerosi libri, da canzoni e ballate, da opere teatrali e cinematografiche, dall’apposizione di lapidi commemorative.

L’intento di questo post è solo ed esclusivamente quello di ricordare una brava persona, un innocente, al quale venne riconosciuta la totale estraneità ai fatti di Piazza Fontana. Un uomo rimasto stritolato dentro un meccanismo che in quegli anni non lasciò scampo, un "capro espiatorio" di una strategia della tensione che in Italia avrebbe prodotto centinaia di vittime innocenti ed avrebbe bloccato, come effettivamente bloccò, il cambiamento ed il rinnovamento del Paese.     

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